Rita Cosenza, capogruppo in zona 3 di Destra Civica per Milano ci segnala che, nonostante le ripetute segnalazioni fatte a sindaco e assessori competenti persiste la presenza di campi rom abusivi che hanno occupato i giardinetti fra via Saccardo e via Console Flaminio. Quello che dovrebbe essere un angolo verde dedicato ai più piccoli è diventato una latrina a cielo aperto, dove i bambini dei nomadi giocano in precarie condizioni igieniche, mentre nei dintorni si è verificato un notevole aumento di furti, scippi e rapine.
“Oltre un anno fa – spiega la Cosenza – erano state fatte le prime segnalazioni cui seguì una volenterosa ed efficace opera di pulizia da parte di AMSA, resa subito inutile dal continuare a lordare da parte degli occupanti. Da allora non è più stato fatto nulla per restituire questo spazio alla città. L’emergenza profughi non può essere usata come scusa per ignorare le situazioni di degrado che si stanno incancrenendo nelle periferie milanesi. Nel quartiere invaso dalla microcriminalità la gente a paura ad uscire di casa, furti risse molestie e schiamazzi sono all’ordine del giorno.”
“Il timore è che – prosegue la Cosenza – con l’arrivo delle vacanze e lo svuotarsi della città i quartieri diventeranno terreno fertile per chi vuole compiere attività illecite e a causa del lassismo della giunta comunale a pagare il prezzo più alto saranno le fasce più deboli dei cittadini costretti a rimanere in città perché troppo poveri o anziani per andare in ferie”.
“Perché sia posto rimedio – spiega la Cosenza – alla grave situazione di degrado e disagio per i cittadini ho presentato un interrogazione in cui chiedo: lo sgombero e la bonifica dei giardinetti di via Console Marcello angolo via Saccardo, che sia attuata la stessa procedura per tutte le altre aree di zona 3 che si trovano nella stessa situazione, di attivare i servizi sociali prché si occupino dei minori in età scolare al fine di fornire loro un supporto perché possano crescere in condizioni adeguate, di mettere in sicurezza le aree liberate in modo che non siano immediatamente rioccupate, di sensibilizzare i proprietari delle varie aree industriali dismesse a non lasciarle in balia di chi le volesse occupare, di affrontare la questione rom in modo serio e costruttivo, senza perdere tempo in inutili tavoli in cui si tenta di integrare chi non ha né voglia né interesse a farlo, infine – conclude la Cosenza – di discutere e condividere con il consiglio di zona 3 e con le associazioni di commercianti e residenti i vari progetti di riqualificazione urbana piuttosto di deciderli senza nessuna concertazione con i diretti interessati”.
La Critica