di Stefano Sannino
Zac Posen, Newyorkese di 38 anni, figlio d’arte, stilista.
Queste sono le prime parole che si riescono a trovare parlando di quest’uomo, che nel bene e nel male ha contribuito alla forgiatura della storia della moda contemporanea: una moda – la sua – controcorrente, esagerata, pomposa ed elegante.
Zac nasce in una famiglia di artisti a New York e fin da piccolo mostra una grandissima passione per la moda: rubando infatti avanzi di tessuto lasciati dalle sarte del suo quartiere, Zac creava piccoli abiti per le bambole. Dopo aver frequentato un istituto per artisti, decise di concentrare i suoi studi sulla moda, trasferendosi a Londra. Fu lì che il suo nome decollò, dopo aver conosciuto Naomi Campbell. Quando tornò in America, cominciò il suo Atelier nel salotto di casa, con l’aiuto di tutta la sua famiglia. I casting si svolgevano in salotto, la sarta veniva messa a lavorare in una stanza adiacente al bagno e tutti avevano il proprio ruolo in questa minuscola Maison, che produceva abiti esageratamente incantevoli.
Fu poi durante una sfilata che Posen trovò i primi finanziamenti e cominciò a far crescere la sua azienda. Ma quanto più cresceva la sua azienda tanto più cresceva la sua boria e le critiche delle testate giornalistiche di settore non si fecero certo attendere. Così come era stato creato, Zac Posen fu distrutto.
Ma Zac era un uomo con un sogno e così decise di ricominciare da capo, ricostruendo mattone dopo mattone quello che era stato il suo sogno di lavorare come Designer. E ci riuscì. L’uscita del documentario House of Z (disponibile su Netflix), doveva segnare per lui un nuovo inizio, fatto di riconciliazione con la famiglia e di superamento del passato.
Tutto sembrava finalmente andare per il verso giusto per questo artista, se non che, il 2 Novembre lo stilista ha annunciato la chiusura del suo Brand.
“C’è stato il voto del consiglio di amministrazione. Abbiamo dovuto dare l’annuncio. I miei partner ed io abbiamo provato tutto il possibile con i nostri mezzi per trovare soluzioni per continuare ad andare avanti. Ho cercato di trovare i giusti partner strategici in questo momento difficile nel commercio al dettaglio e nell’industria. Ma il tempo è scaduto”
Era ormai da quasi un anno che la società Ron Berkle, detentrice della maggioranza delle quote cercava di aprire le trattative per la vendita di Zac Posen, rinunciandoci poi lo scorso 2 Novembre e cedendo quindi alla chiusura. Tale azione comporterà il licenziamento di oltre 60 dipendenti, oltre che una enorme perdita per il mondo della moda internazionale. Per quanto ambiguo, eccentrico, eccessivo o borioso potesse apparire Zac Posen, i suoi abiti hanno fatto sognare il mondo per quasi 20 anni.