di Martina Grandori
Secondo recenti analisi di mercato, le batterie delle auto elettriche all’80% vengono ricaricate a casa, una scelta dettata in primis da un discorso di praticità e immediatezza (i tempi non sono proprio brevi, e la diffusione dei punti di ricarica pubblici è alta solo nei grandi centri urbani) e la notte generalmente la vettura resta posteggiata per ore e può quindi ricaricarsi completamente. Facilitare le operazioni di ricarica è fondamentale per far diventare questi veicoli protagonisti della nuova mobilità, anche se di fatto il discorso ricarica è un aspetto tecnico non ancora risolto dalle case produttrici, motivo per cui la soluzione delle wallbox domestica prende sempre più piede. Dal 1 luglio, chi ha già installato o ha intenzione di installare una wallbox potrà beneficiare di un aumento gratuito di potenza di rete fino a 6 kW nelle ore notturne e nei giorni festivi. Il provvedimento, voluto dalla Arera (l’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente), è rivolto a tutti gli utenti a cui è intestata una fornitura in bassa tensione (fino a 1.000 V) con una potenza non inferiore a 2 kW e non superiore a 4,5 kW. Per richiedere l’incremento della potenza è sufficiente fare domanda sul sito del Gse (Gestore servizi energetici) entro il 30 aprile 2023, senza dover passare dal proprio fornitore e, dunque, senza dover sostenere costi fissi aggiuntivi. Il risparmio stimato per i consumatori va da 60 a oltre 200 euro l’anno.
Sempre nell’ambito fiscale, è previsto un superbonus al 110% e l’acquisto con messa in posa della wallbox rientrano nelle spese detraibili. Insomma uno scenario allettante per chi vuole avvicinarsi al mondo delle e-car.
Torniamo al discorso ricarica: diventa quindi sempre più importante disporre della tecnologia giusta per rendere il collegamento facile, ma anche più veloce ed soprattutto economico. In ambito domestico, due le tipologie disponibili: la wallbox installata sulle pareti interne del garage o esterne all’abitazione, pensati per il collegamento diretto delle vetture e la cui potenza di solito è fra i 3 e i 7.4 kW, circa 6 ore per ridare piena autonomia alla vettura e il costo è fra i 900 e i 1500 euro. Mentre le colonnine da posteggio, soluzione più scelta a livello condominiale, la potenza può arrivare a 22 kW e quindi i tempi di ricarica si accorciano, ma il prezzo supera anche i 3000 euro.
Le previsioni di consolidamento del mercato elettrico sono ancora in piena definizione, i problemi da risolvere restano. Prematuro parlare di vero boom, sicuramente il motore a benzina non è più l’unica scelta. Fra ibridi, elettriche e veicoli a celle a combustibile la scelta si sta ampliando ma di strada da fare ce n’è ancora molta davanti. A partire dal cambiare le abitudini dei guidatori.