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giovedì, 21 Novembre, 2024

WALK ON SHAME. Ovvero un vestito giallo non fa una prostituta.

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Depressa per uno stop sulla tua carriera, ti fai convincere dalle tue più care amiche a vestirti sexy e uscire per una notte pazza. Il vestito è giallo acceso e molto attillato, la musica alta, gli uomini molto interessanti, i cocktail fortissimi. Capita a volte che ci si perda e che si faccia qualche cosa di nuovo, al di fuori dei canoni di comportamenti abituali. Ma ecco che arriva una telefonata alla segreteria telefonica che ti apre una nuova chance: sei ancora in lizza per quel favoloso posto al lavoro. E allora eccoti nel mezzo del nulla, a chilometri di distanza da casa tua, con addosso solo le chiavi dell’auto che gli zelanti amici della rimozione forzata ti hanno portato via.

1910263_10202275462639290_2249424583665646453_nQuesto è l’inizio di una deliziosa “commedia dell’imprevisto” ove la biondissima e giallissima Meghan rimane l’indiscussa protagonista e ci conduce in un domino di eventi tragicomici sino al lieto fine. Elizabeth Banks vista in una miriade di film (irriconoscibile Effie Trinket in Hunger Games sia per il trucco che per i vestiti) dosa bene ironia e fascino e rende il suo personaggio famigliare, vivo e vicino al nostro mondo. Si prende cura delle persone che incontra e attraverso questo raggiunge il suo obiettivo.

Certo che alcune persone sono proprio particolari come nel caso dei clienti e gestori della casa del crack dove personaggi degni di nota sono Pookie e Scrilla, quasi coprotagonisti della storia per un certo tratto. Il vestito giallo è come un enorme attrattore di sfortune e fortune per l’attrice e le causa sia la “fortuna” dell’incontro iniziale che la “sfortuna” di essere scambiata per una prostituta.

La Los angeles di questo film è dipinta come una città piena di contrasti e per molti verso mi ha ricordato quel meraviglioso film di John Landis “Tutto in una notte” del 1985. La trama era decisamente differente e sempre giocata contro il tempo anche se il tempo era battuto da morti o minacce. Los Angeles rimane sempre suggestiva e porta a svelare una umanità che tenta di barcamenarsi ogni notte, protetta dell’oscurità; una umanità che ha sempre dei fantastici risvolti morali.

Il racconto e i linguaggi del film sono da pubblico adulto ed alcune battute probabilmente rimarranno nell’immaginario del pubblico. Cito ad esempio una conversazione dell’inizio del film tra le due amiche:

Rose: Ti porterò in disco, incontrerai qualche ragazzo stupido giovane e sexy, e tu prenderai tutta quella rabbia e frustrazione e la scaricherai sul suo pene!

Meghan: Mah, di solito non faccio quelle cose con un pene!

Francesco Bassino

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