di Giorgia Scataggia
Sui social network, ormai, si espandono a macchia d’olio i gruppi e le pagine a tutela dei diritti dei minori. Uno di questi, il gruppo “Io sto con la piccola Violetta”, che conta quasi 2500 iscritti, parla della vicenda di una bambina sottratta al padre, Salvatore Salerno. Un padre che ha l’unica colpa di aver tentato di proteggere la propria figlia dalle violenze della madre e dello zio. Ci ha raccontato la sua storia, in diretta su Radio Critical Break.
UNA BAMBINA PSICOLOGICAMENTE DISTRUTTA.
Quello di Violetta è un caso che fa rabbrividire: “Tutto nasce dagli abusi e dai maltrattamenti che mia figlia ha subito da sua madre e suo zio. Mi sono recato presso l’ASL per avere aiuto dal servizio psicologico, in quanto la bambina stava davvero male: si svegliava in piena notte in preda ad incubi terribili, si faceva la pipì addosso, non riusciva a relazionarsi con i coetanei e si nascondeva in preda al terrore di incontrare la mamma o lo zio” ha affermato Salvatore. “Ho presentato alla dottoressa il referto medico del centro antiviolenza, la quale lo ha direttamente riposto in un cassetto, dicendo che in ogni caso avrebbe imposto incontri fra madre e figlia. Questo calvario è durato cinque anni. Ogni volta che andavo a prendere la bambina, al termine della seduta, la ritrovavo in lacrime. Ogni volta, implorava inutilmente la dottoressa affinché non la costringesse più ad incontrare i suoi carnefici. In seguito è stata fatta una CTU, che sarebbe dovuta terminare il 18 Febbraio. La CTU si rivelata completamente fasulla, dato che, addirittura, sostiene che la bambina ha un ottimo rapporto con la madre ed un rapporto inesistente con me. A Dicembre è stata presentata una bozza, sulla base della quale, l’11 Febbraio, mia figlia è stata prelevata forzatamente da scuola e rinchiusa in una comunità di Torino. Il mio legale, l’avvocato Francesco Miraglia, era sconcertato”.
Da quel momento è iniziato l’inferno di Salvatore, il quale assisteva alle violenze che la figlia continuava a subire all’interno della comunità: “Dopo qualche settimana mi hanno chiamato dicendomi che la bambina era stata spinta ed aveva subito un trauma cranico. Inoltre, in seguito ad una visita pediatrica, è stato riscontrato che mia figlia ha eruzioni cutanee, una scarsa igiene personale ed un soffio al cuore, che non aveva assolutamente alla nascita. Per riuscire a fare visitare la bambina da un cardiologo ho dovuto fare un esposto ai carabinieri. Violetta è stata maltrattata da chi l’ha messa al mondo ed ora continua ad essere maltrattata dallo Stato”.
STORIE DI MALA GIUSTIZIA.
Ospite in trasmissione anche Paolo Roat, Responsabile Nazionale Minori CCDU: “La gente se la prende con i giudici e con i servizi sociali, senza capire che i veri colpevoli sono gli psichiatri. È la psichiatria che sta lavorando per creare questo clima. Ultimamente le persone si stanno ribellando, stanno nascendo gruppi a sostegno delle madri e, in generale, dei genitori che subiscono queste violenze istituzionali. Contemporaneamente è nato un documento, firmato da 130 professionisti, nel quale si sostiene l’esistenza dell’alienazione genitoriale”.
A rimetterci, nel mezzo di queste lotte fra padri e madri, sono sempre i minori. Ma a chi porta un guadagno tutto questo? Lasciamo la risposta ai lettori.