Negli ultimi tempi pare esploso il fenomeno delle donne picchiate dai compagni e dai mariti e spesso capita che siano proprio le vittime a non voler denunciare i compagni violenti. L’utilizzo della violenza come mezzo di coercizione in alcune culture, specialmente quelle molto maschiliste, è più diffusa, ma capita ancora spesso anche fra gli italiani. In questi ultimi casi, però, al giorno d’oggi, probabilmente non è una questione legata al condizionamento culturale quanto alla personalità dell’uomo, o della donna. Può infatti capitare anche che sia la donna, ad essere violenta. Gli uomini non denunciano per orgoglio. Forse però è lo stesso motivo per cui anche le donne fanno fatica a denunciare la violenza. Orgoglio e desiderio di riportare la propria vita alla felicità senza scandali. Quando però ci sono di mezzo anche i bambini, specialmente molto piccoli che rischiano di essere feriti, o peggio, per fortuna le cose cambiano e le vittime chiedono aiuto.
Ieri sera è successo in via Lomellina, nel quartiere Acquabella, a Milano. Una donna marocchina di 35 anni ha chiamato il 112, chiedendo aiuto per sè e per il suo bambino di soli 3 mesi. Era riuscita a chiudersi a chiave in bagno dopo essere stata presa a calci e pugni in testa dal compagno convivente, un 40enne italiano, incensurato. L’uomo ha avuto uno scoppio di ira durante un litigio per motivi domestici. La donna è stata picchiata mentre aveva il piccolo fra le braccia.
Sul posto, in soccorso della donna e del bambino, si sono precipitati i carabinieri del nucleo radiomobile di Milano, che hanno immediatamente fermato l’uomo e lo hanno portato prima in caserma e poi nel carcere di San Vittore. La donna è stata portata in codice giallo al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Niguarda, dove le è stato diagnosticato un trauma cranico commotivo. La donna e il piccolo sono stati ricoverati in osservazione, in attesa che si capisca anche dove portarla per difenderla dalle possibili vendette dell’uomo.
E’ stato attivato il codice rosso e la donna è stata sentita immediatamente dal magistrato. Ha raccontato che non era la prima volta che veniva picchiata, ma che non aveva mai denunciato il compagno per il timore di ripercussioni. Spesso è infatti la mancanza di una vita economicamente indipendente, o di non poter mantenere i figli, che porta queste donne a non denunciare e a non allontanarsi immediatamente dall’uomo violento.