L’ex premier ucraina, Iulia Timoshenko, è attesa a Mosca il 3 marzo per cercare di risolvere la situazione di crisi in Crimea. Lo fa sapere l’agenzia di stampa statale russa Itar-Tass. Intanto il ministro degli Esteri greco e presidente del Consiglio dei ministri Esteri Ue, Evangelos Venizelos, domani mattina partirà per l’Ucraina. A Kiev vedrà leader politici ed istituzionali ucraini. In attesa di sviluppi diplomatici, il premier ucraino, Arseni Iatseniuk mostra i muscoli “Se la Russia desse corso all’invio di truppe come chiesto dal presidente Vladimir Putin sarebbe la guerra” aggiungendo peraltro di non credere che un intervento militare russo ci sarà davvero. Nel frattempo Kiev ha posto l’esercito in stato d’allerta rafforzando la protezione delle centrali nucleari e dei siti strategici.
Dopo le minacce l’Ucraina, con un appello del ministro degli Esteri Andrei Deshizi ha chiesto a Ue, Usa e Nato di valutare tutti le possibili opzioni per proteggere la sua integrità territoriale. IMantre l’ambasciatore di Kiev all’Onu accusava: “La carta delle Nazioni Unite è stata brutalmente violata, c’è una piena aggressione da parte della Russia”. Il segretario generale, haa riferito portavoce del Palazzo di Vetro, Martin Nesirky, continua a seguire gli eventi in Ucraina, compresi gli sviluppi in Crimea ed è “fortemente preoccupato” per il deterioramento della situazione:. Ban Ki-moon esorta al rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina e chiede che venga immediatamente riportata la calma nell’ex repubblica sovietica. Catherine Ashton, rappresentante per gli affari Esteri Ue, “deplora” la decisione russa di usare le forze armate in Ucraina.e ha lanciato un appello a Mosca affinché ciò non avvenga e giudicando “inaccettabile qualsiasi violazione dell’unità, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”.
La Russia si riserva di proteggere i suoi interessi in Ucraina. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una telefonata con il presidente Usa Barack Obama. Lo fa sapere il Cremlino in un comunicato. Intanto l’ambasciatore all’Onu Yuriy Sergeyev denuncia la presenza di 15mila soldati russi in Crimea. La situazione sembra precipitare e anche la Nato convoca domani una riunione di emergenza.
La Critica
