Sabato, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, si è tenuta in piazza XXV Aprile una veglia delle Sentinelle in Piedi per protestare contro la prossima approvazione dl DDL Scalfarotto sull’omofobia. Numerosi i partecipanti al raduno silenzioso, che come sempre accade ha attirato l’attenzione dei passanti, che in alcuni casi si sono uniti ai “manifestanti” anche solo per un breve momento di preghiera.
Nei giorni scorsi il movimento aveva emesso un comunicato in cui annunciava il ritrovo, ne spiegava i motivi e ribadiva metodi e obiettivi della Sentinelle in Piedi, eccolo:
Di fronte ai crescenti, subdoli e inaccettabili diretti attacchi alla libertà di educazione ed espressione, di nuovo si alza pronta la risposta delle Sentinelle in Piedi che scendono in piazza per la prima volta anche in Toscana e in Campania e si preparano ad una maratona di 10 veglie in 10 giorni.
In silenzio, in piedi, ad un metro di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro come segno di formazione continua, le Sentinelle in Piedi chiedono la tutela della libertà d’espressione messa discussione dal Ddl Scalfarotto sull’omofobia, già approvato dalla Camera e ora in discussione al Senato.
Il provvedimento in questione è menzognero e incostituzionale: presentato come necessario per fermare atti di violenza nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo non specifica cosa si intenda per omofobia e dunque potrebbe essere denunciato, e rischiare fino a un anno e mezzo di carcere, chiunque si dica contrario alle adozioni da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso o sostenga che la famiglia sia fondata sull’unione tra un uomo e una donna.
Sentinelle in Piedi non è un movimento o un partito politico, non è un’associazione, bensì una resistenza di liberi cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà.
Negli ultimi mesi sono migliaia le persone scese in piazza a Milano, Roma, Torino, Perugia, Genova, Trieste, Verona e in altre 60 piazze italiane per dire no a un progetto di legge che vuole zittire le coscienze. Più volte nel corso degli ultimi mesi il silenzio delle Sentinelle in Piedi è stato pesantemente contestato e accusato di omofobia: non è che la conferma di quanto andiamo denunciando. Se oggi si viene accusati soltanto stando in silenzio nelle piazze, cosa accadrà domani se questo testo diventerà legge?
Non solo. Questi episodi non sono che il risultato del grande inganno che questa legge, insieme a tutte le politiche Lgbt, alimenta: la presunta contrapposizione tra omosessuali ed eterosessuali. Una contrapposizione che non esiste. Le Sentinelle in Piedi si rifiutano di incasellare le persone in base all’orientamento sessuale, poiché non è questo aspetto a costituire l’integrità della persona. Siamo contrari ad ogni tipo di violenza e ad ogni manifestazione di odio o ingiusta discriminazione, proprio per questo non possiamo accettare la violenza di chi vuole zittire le opinioni e omologare le coscienze. Dietro la rivendicazione di presunti diritti negati, le lobby Lgbt si arrogano il diritto di parlare a nome di tutte le persone omosessuali o transessuali, senza considerare che tra queste c’è chi è del tutto contrario alla pretesa di diritti declinati in base all’inclinazione sessuale.
Molte di queste persone vegliano con noi nelle piazze perché la libertà d’espressione non conosce colore politico, appartenenza associativa, inclinazione sessuale.
Vegliamo in silenzio oggi perché ci sia garantita la libertà d’espressione domani.
La Critica