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sabato, 16 Novembre, 2024

VACCINI COME IL PETROLIO. La pandemia non ferma la corsa degli interessi nazionali

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di Gabriele Rizza

Gli italiani con i vaccini si sono forse un po’ troppo illusi, del resto la speranza è sempre più forte della paura. Sia chiaro, l’illusione non è vana e la realtà dice che si può e si deve sperare: la scienza ha dimostrato di poter fare passi avanti nelle emergenze e i vaccini immunizzano per davvero. L’errore della popolazione – e non è una colpa – è quello di non aver pensato che i vaccini sono però prodotti, venduti e gestiti dalle case farmaceutiche e da nazioni diverse. Si credeva che in una pandemia da più di due milioni di morti, di adolescenze e lavoro negato, i cosiddetti “potenti” del mondo avrebbero tenuto a bada lucro e interessi particolaristici. Così non è stato, i vaccini si sono trasformati in una pedina dello scacchiere geopolitico, dove chi prima arriva, prima vaccina e prima vende acquista una posizione di forza su alleati e avversari. Questione di prestigio, di favori che poi devono essere restituiti e di miliardi di euro e di dollari, come al solito. Il vaccino diventa così alla stregua dell’oro nero. Si spiega così la mossa della Germania che ha bloccato per quattro giorni le vaccinazioni con AstraZeneca, portando anche i principali alleati, Italia e Francia, a fare lo stesso. Il risultato è stato che l’Ema ha alla fine constato che il vaccino inglese è sicuro, senza legami con i 25 casi sospetti di gravi effetti collaterali a fronte dei 20 milioni di persone immunizzate in Europa con il siero di Oxford.

È risaputo quanto la Germania sia la prima sostenitrice di Pfizer- Biontech, per i 400 milioni di finanziamenti concessi, perché il siero è anche a marchio tedesco e a breve il paese teutonico diventerà uno dei maggiori produttori di questo vaccino. Inoltre, non è da dimenticare che la Gran Bretagna paga un prezzo altissimo in termini di pubblicità mediatica per via della Brexit. Lo stesso primo ministro britannico, Boris Johnson, ha detto che l’Europa “fa del protezionismo sui vaccini”. Non è però nella realtà delle cose credere che la Germania voglia far fuori dai giochi AstraZeneca, piuttosto c’è l’interesse ad avere vaccini di seria e vaccini di serie b, perché è probabile che da qui a diversi anni le campagne vaccinali saranno ricorrenti ed essere considerati al primo posto dai cittadini è una grande, grandissima, posizione di forza. Posizioni di forza economiche, produttive e politiche, perché la pandemia, le cure e i vaccini, non ferma la corsa dell’affermazioni delle potenze mondiali.

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