di Martina Grandori
La transizione è nell’aria anche nel mondo degli atenei. A breve verrà ufficializzata la riforma del reclutamento universitario, precisamente entro il 30 giugno, data di confine di alcune riforme dell’accademia italiana indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.Nuovi corsi, nuovi contratti lavorativi e stipendi più allineati con l’Europa: tutto sarà all’insegna di sinergie, elasticità, agilità mentale e interdisciplinarità. Finalmente anche in Italia grazie a Francesco Verducci, senatore Pd, si dovrebbero abbattere alcuni paletti nel sistema degli atenei: la riforma universitaria amplia gli orizzonti di chi sceglie nuovi tipi di formazione al passo con quella transizione energetica ed ecologica che sta cambiando il mondo. Nuovi gruppi disciplinari che guardano alle professioni gran, il nuovo ambito lavorativo dove gli orizzonti devono essere ampliati, nuovi corsi, nuovi contratti lavorativi e stipendi più allineati con l’Europa: fino adesso l’assegno di ricerca – di fatto sinonimo di precarietà – è stato motivo di fughe all’estero di cervelli italiani, ora si parla di contratto di ricerca, o post-doc, della durata di almeno due anni, con un valore economico uguale a quello di ricercatore con tutele e garanzie sindacali tipiche del lavoro subordinato. Proteggere i cervelli italiani e dare ossigeno agli atenei italiani che con 200 lauree in climate change in 50 città si stanno adeguando agli standard internazionali, l’ambiente è sempre più al centro di tutto, dalla laurea in Rigenerazione urbana al Turismo sostenibile all’Economia dell’ambiente e dello sviluppo. L’offerta è valida, competitiva e attuale. Fra i più gettonati il Master of Science in Trasformative Sustainability, tutto online, che vede la collaborazione fra Politecnico di Milano e l’Università Bocconi. Propulsore di questi nuovi corsi di laurea il mondo del lavoro, che chiede sempre di più figure professionali con profili green, la drammatica situazione ambientale per essere gestita necessita di persone con competenze tecniche. Dal 12° Rapporto GreenITALY di Fondazione Symbola è emerso che nel 2020 il 35,7% dei contratti era per professioni legate all’ambiente. Ed è per questo che ora si inizia un approccio alle tematiche ambientali al liceo. Il più antico d’Italia è l’Istituto Tecnico Agrario Garibaldi di Roma, fondato nel 1872, che vanta un’oasi naturalistica al suo interno, dove si trova anche l’unico, Istituto Tecnico Superiore Agroalimentare del Lazio. E ora che è stato stretto un accordo con il Campus Biomedico, è a tutti gli effetti un polo informativo d’avanguardia.
Ma non è solo l’agraria materia di studi alle scuole secondarie. A Tione, Trento, c’è il Guetti, liceo per chi vuole approfondire gli studi sulla montagna e diventare una guida alpina, un maestro di sci e a conoscere il territorio. A Catania l’Its si focalizza sulla mobilità sostenibile del trasporto merci dalla terra al mare, il tutto con una grande attenzione alla tecnologia 4.0. Perché è ormai assodato che senza tecnologia e innovazione la cultura zoppica.