Redazione
“Io mi sono stancata. Non credo di meritarmelo. C’è un odio nei miei confronti. Vuole sfregiare i miei uomini. Sulla Lombardia sta decidendo tutto lei.”. Arriva dura e quasi disperata la replica di Mariastella Gelmini al ruolo di rilievo assunto ultimamente da Licia Ronzulli, appena nominata, dal leader del partito, Segretario di Regione Lombardia.
Continuano le tensioni all’interno del partito del Cavaliere e non è la prima volta che la Gelmini ne è protagonista. Già lo scorso Novembre, il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, aveva denunciato che un certo malessere dilagasse nel partito di centrodestra più basso nei sondaggi alle ultime amministrative. Effettivamente i risultati di allora potrebbero essere stati un riflesso di alcuni disagi vissuti all’interno del partito. Questa volta però la Gelmini sembra averla presa molto più sul personale e lo scontro in atto prende le sembianze di “lotta tra prime donne”.
“Porterà allo sfascio il partito”, avrebbe sentenziato la ministra senza mezzi termini, riferendosi alla collega, nel corso di un colloquio privato con Antonio Tajani, secondo quanto riportato da Il Foglio; a fare da pacere c’è il Segretario di FI per Regione Sicilia, Miccichè: “siamo in un periodo nel quale la campagna elettorale è entrata nel vivo ed è comprensibile che frenesia, nervosismo e stanchezza di giornate lunghe e faticose spesso portino ad esagerazioni nelle frasi che si dicono e nei toni che si utilizzano, come è successo anche a me”. Eppure le parole della Gelmini sembrano raccontare molto di più di una stanchezza momentanea, ma piuttosto di una frustrazione profonda e radicata.
C’è però da dire che, effettivamente, la destituzione dell’Onorevole Salini dal ruolo di Segretario Regionale, sarebbe dovuta succedere al prossimo girone di Amministrative ed invece è stata proprio la protagonista, o forse meglio “l’antagonista”, di questa vicenda a tirarsi la zappa sui piedi da sola e, mettendosi di traverso, non ha fatto che accelerare il processo di insediamento dell’acerrima nemica.
Nessuna replica da parte del nuovo Segretario di Regione Lombardia, che riceve l’incarico con una certa incredulità, chissà se reale o di sola facciata. Ciò che è certo è che siamo in un periodo di forti bufere e profonde spaccature interne per i partiti di centrodestra, ma questo cambio di marcia, improvviso ed inaspettato, è un modo per rilanciare ancora una volta lo storico partito; potare i rami secchi e cambiare le carte in tavola potrebbe essere la nuova carta vincente del Cavaliere.