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martedì, 24 Dicembre, 2024

Un mare di tesoro da salvare

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Mare ed oceani sono indispensabili per la sopravvivenza dell’uomo e del pianeta stesso. 

La Terra è ricoperta per tre quarti da grandi distese di acqua attraverso le quali possiamo ricavare cibo, energia, acqua, ossigeno.. eppure mare, fiumi e laghi si trovano in uno stato di grave pericolo. 

Negli ultimi 10 anni i nostri oceani sono stati abbandonati ad ogni forma di inquinamento e questo rappresenta una minaccia per la sopravvivenza delle 200.000 specie viventi che abitano i bacini acquiferi.

Gli oceani assorbono il 30% dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo rimuovendola quindi dall’atmosfera, ma in compenso a questo pasto velenoso la loro composizione chimica si altera rendendola più acida. 

L’acidificazione degli oceani è pertanto un fenomeno del quale l’uomo non si accorge mentre viene percepito dagli animali marini, questo è quello che provoca la morte di coralli (già in difficoltà dall’aumento delle temperature oceaniche) che compromettono la formazione naturale dei gusci di molluschi e crostacei, attraverso le quali senza di esse non riescono a sopravvivere. 

I nostri mari sono, inoltre, molto inquinati, basti pensare che per ogni chilometro quadrato di oceano ci sono circa 13.000 pezzi di spazzatura visibili, e quasi sempre si tratta di plastica che ormai si trova nello stomaco di quasi tutti gli animali marini o attaccata a scogli e depositata nelle più profonde fosse oceaniche.  

Ciò che non è chiaro, è che più di tre miliardi di persone su coste ed isole, dipendono proprio dall’abbondanza delle risorse dei mari per sopravvivere e molti non si rendono conto neanche del fatto che la pesca sconsiderata e senza regole, ha letteralmente prosciugato le riserve ittiche dei mari, ci sono infatti immense flotte di pescherecci che rastrellano gli oceani sempre più vuoti. 

Si necessita pertanto di azioni concrete, come rinunciare alla plastica monouso privilegiando contenitori, posate, borracce, cannucce e tutto ciò che può essere riutilizzabile, scegliere di ridurre le emissioni di anidride carbonica facendo attenzione a ciò che acquistiamo, immettere quanto meno possibile gas serra in atmosfera per prevenire l’acidificazione dei mari e soprattutto avere cura di questi ultimi tenendo conto che sono indispensabili per la nostra sopravvivenza. 

Uccidendo il mare, uccidiamo noi stessi. 

di Daniela Buonocore 

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