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sabato, 23 Novembre, 2024

Un limite ai medici obiettori: proposta del Movimento 5 Stelle

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Il Movimento 5 Stelle ha proposto una modifica alla legge sull’aborto per garantire che tra i medici che se ne occupano il 70% sia composto da non obiettori. Mi trovo personalmente d’accordo, ritenendo anzi fin troppo tenera la proposta. Se un medico non vuole praticare aborti, può specializzarsi in campi che non prevedano la cosa. C’è solo l’imbarazzo della scelta: oculistica, otorinolaringoiatria, oncologia…

Immaginate se si ragionasse nell’esercito come si ragiona negli ospedali. Sul campo di battaglia, nel momento cruciale, un soldato alza le mani e dice:Obiettiamo-gli-obiettori “io non sparo, sono obiettore”. Questa scena non potrà mai accadere, ovviamente. Quando c’era la leva obbligatoria, gli obiettori di coscienza facevano servizio civile e non certo il militare con speciali dispense! Inoltre, una volta finito il servizio civile, rimanevano comunque obiettori e non potevano accedere al porto d’armi. La coerenza non è un’opinione. Un conoscente impiegato in un’azienda di vigilanza privata mi raccontò di un ragazzo che aveva chiesto lavoro da loro e che fu rifiutato perché aveva scelto il servizio civile facendo obiezione di coscienza. Non potendo avere il porto d’armi e non potendo quindi portate la pistola, il ragazzo non fu assunto. E poco importa che lui avesse scelto il servizio civile perché non aveva voglia di fare il militare e non per convinzioni pacifiste. La responsabilità delle proprie scelte è una caratteristica dell’età adulta.

Per i medici invece la situazione diversa. Per loro è possibile avere la botte piena e la moglie ubriaca. Un medico cattolico può fare obiezione rimanendo al suo posto. E questo è per lo meno scandaloso.

Prima di tutto un simile atteggiamento è un ostacolo al servizio perché riducendo il personale mette in difficoltà sia i medici non obiettori (che si trovano a dover lavorare anche per gli altri) sia le pazienti che fanno spesso fatica a trovare un medico disposto a praticare l’aborto. In Lombardia soprattutto, infatti, al sanità è colonizzata da medici, infermieri, dirigenti aderenti a Comunione e Liberazione e un medico non obiettore raramente può far carriera. Per questo molti medici, pur non essendo obiettori per convinzione, si trovano più o meno costretti a questa scelta per non subire mobbing e per non vedersi bloccare la carriera. Una scelta comunque criticabile, moralmente parlando, ma comprensibile.

C’è però una ragione ancor più importante: la donna che si reca in ospedale per un aborto viene sottoposta a un giudizio intollerabile in uno stato libero e democratico. Il solo fatto di rifiutare un servizio per ragioni morali è già un giudizio nei confronti di chi richiede quel servizio. Inoltre sono stati tanti i casi di donne e ragazze maltrattate dai medici cattolici che si sentivano, evidentemente, di poter scagliare la famosa prima pietra del Vangelo.

Infine, credo sia davvero assurdo che si permetta a qualcuno di eludere impunemente una legge. Ripeto: se un medico non vuole praticare aborti, scelga altre specializzazioni! Le idee morali e religiose di un medico non possono incidere sulla vita di altre persone, dando addirittura il permesso al medico stesso di giudicare la moralità o la vita degli altri! Un’assurdità tutta italiana.

La questione dell’obiezione di coscienza dei medici va affrontata seriamente e trovo davvero triste che le sinistre fino ad ora non se ne siano occupati, fingendo che la questione non esista. Ma dove sono finiti i “compagni mangiapreti” di un tempo? Per fortuna almeno il Movimento 5 Stelle ha avuto il coraggio di proporre una soluzione, dai toni per altro equilibrati, alla questione. Non è infatti ulteriormente procrastinabile la discussione di questo problema. Non è possibile che una persona già in stato di sofferenza e di disagio (la scelta dell’aborto non è certo facile e indolore!) debba anche sentirsi giudicata da chi invece dovrebbe aiutarla e debba far fatica a trovare un medico che le dia quel servizio che le spetta per legge!

Ora attendiamo la discussione della proposta e la votazione. Purtroppo non credo che passerà. Le destre parlamentari sono, si sa, cattoliche e vaticaniste, mentre le sinistre sono o anch’esse cattoliche o, vergognosamente, pavide. Fa molta tristezza che per difendere i diritti dei cittadini dalla prepotenza di una certa parte ideologica e religiosa sia dovuto giungere un movimento fondato da un comico. Un segno chiaro di quanto male sia ridotta l’Italia.

Enrico Proserpio

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