Il presidente del Parlamento ucraino, Volodimir Ribak, fedelissimo del presidente Viktor Ianukovich, si è dimesso dal proprio incarico “per motivi di salute”. Subito dopo il pugile Vitali Klitschko, uno dei capi dell’opposizione, ha chiesto che si tenga un’elezione presidenziale entro il 25 maggio. Ianukovich, intanto, ha lasciato Kiev ed è partito per Kharkov, seconda città dell’Ucraina, dove la contestazione nei suoi confronti è più blanda. Secondo un deputato dell’opposizione, Oleg Liashko, Ianukovich avrebbe invece addirittura lasciato il Paese: Kharkov, infatti, è a poca distanza dal confine con la Russia.
Il Parlamento ucraino ha destituito Viktor Ianukovich per “aver violato i diritti dell’uomo” e ha convocato per il 25 maggio le elezioni anticipate. Intanto Iulia Timoshenko, pasionaria della Rivoluzione arancione, è stata liberata e sarebbe in viaggio per piazza Maidan, cuore della rivolta: “La dittatura è caduta”, ha detto subito dopo il rilascio.
Il presidente destituito, parlando a una tv locale, denuncia un “colpo di Stato” e annuncia che non si dimetterà. La situazione nel Paese è “come quella in Germania nel 1933”, quando i nazisti arrivarono al potere. Il presidente ha definito i dimostranti di Kiev “banditi e vandali”. Ianukovich ha poi sottolineato di essere un presidente legittimamente eletto, di non avere intenzione di dimettersi né di lasciare il Paese. Ianukovich in seguito avrebbe tentato di scappare in Russia. Lo rende noto il presidente del Parlamento di Kiev: “Ianukovich ha tentato di fuggire con un aereo”. Ora si troverebbe a Donetsk, al confine tra l’Ucraina orientale e la stessa Russia.
“Oggi l’intero nostro Paese può vedere il sole e il cielo perché oggi la dittatura è caduta. E la dittatura è caduta non grazie ai politici e ai diplomatici, ma grazie a coloro che sono scesi in strada riuscendo a proteggere le loro famiglie e il loro Paese. Ora dobbiamo fare di tutto per assicurare che i manifestanti non siano morti invano”. Iulia Timoshenko commenta così, poco dopo la sua liberazione, la destituzione di Ianukovich, decisa dal Parlamento ucraino. Il braccio destro della stessa Timoshenko, ex capo dei servizi segreti, Oleksandr Turcinov è il nuovo premier ad interim.
L’opposizione: “Controlliamo il Parlamento” – I dimostranti antigovernativi “insieme alle forze di sicurezza hanno il controllo del Parlamento”: ad affermarlo è un deputato citato dai media dei manifestanti. Di sicuro i dimostranti anti-governativi hanno preso il controllo del palazzo dell’amministrazione presidenziale facendo quindi irruzione nella residenza presidenziale ucraina.
Dopo le dimissioni del presidente del Parlamento, nel frattempo, altri 13 deputati hanno abbandonato il partito delle Regioni del presidente Ianukovich: dopo i 28 di venerdì, il totale arriva quindi a quota 41 defezioni. Il gruppo parlamentare fedele al presidente contava prima 205 deputati su 450.
La Critica