(AGI) – Roma, 10 feb. – Silvio Berlusconi, intervistato dal Corriere del Ticino, rimprovera a Matteo Renzi, nel rapporto con l’Ue, un “comportamento inefficace e controproducente”: “Io, da premier, anche con il mio peso personale e con il talento dell’amicizia, cercavo di convincere gli altri leader e di portarli sulle posizioni dell’Italia, come avvenne per la nomina di Mario Draghi alla presidenza della Bce, e, solo se indispensabile, usavo il potere di veto per impedire che si assumessero decisioni contro i nostri interessi nazionali. Renzi invece – dice il leader FI – lancia attacchi come se fosse una sua questione personale nei confronti dell’Europa. Col risultato di danneggiare ulteriormente l’Italia che, purtroppo, come conseguenza della politica di Renzi e’ diventata del tutto irrilevante in ambito internazionale”. “Io – torna a ricordare Berlusconi – sono stato vittima di un vero e proprio golpe che ha avuto come regista – e’ la rinnovata accusa – la piu’ alta carica dello Stato italiano e come complici alcuni protagonisti della politica europea. Con l’imbroglio dello spread e’ stato rovesciato un governo democraticamente eletto per insediarne un altro che rispondesse ai diktat di Bruxelles e non osasse dire ‘no’ alla Germania, come invece sapevo fare io, per difendere gli interessi nazionali e una visione comunitaria e solidale dell’Europa”. A Renzi, Berlusconi rimprovera anche di essere “l’unico premier europeo non eletto democraticamente dai cittadini e questa anomalia, di cui ormai tutti sono consapevoli, lo rende debole e ininfluente”.