In attesa dell’annuncio ufficiale, impazza il totoministri, ìl nodo più intricato resta quello di Via XX Settembre: all’Economia i nomi rimasti in corsa sono quelli di due supertecnici: Guido Tabellini, rettore alla Bocconi, e Pier Carlo Padoan, presidente dell’Istat. Ma sono in rialzo, nelle ultime ore, anche le quotazioni di Fabrizio Saccomanni, molto gradito a Bankitalia: l’attuale responsabile delle Finanze però non piace a Renzi, che punta a un nome di “rottura” con la linea Letta. Per lo Sviluppo economico in pole position c’è l’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, mentre al Lavoro ha ripreso forza la candidatura di Tito Boeri.
Il gruppo Popolari per l’Italia è convinto che al Senato Renzi non abbia la maggioranza, mentre il senatore Pd Corradino Mineo, alla domanda se sia vero che Civati non sarebbe per scontata la fiducia del suo gruppo a Renzi, replica: “Uscire dal Pd è solo un’ipotesi. Ma potrebbe esserci la possibilità a Palazzo Madama di creare il Nuovo centrosinistra con noi civatiani, Sel e alcuni M5s. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni, ma l’ipotesi sarebbe una novità molto positiva perché rappresenterebbe un contraltare all’Ncd e al freno inserito”.
Micaela Biancofiore (Fi) commenta così la notizia che Renzi non avrebbe la maggioranza al Senato: “Il premier incaricato ha due possibilità: rovesciare il piatto e varare una Grosse Koalition alla tedesca tra Pd e Forza Italia oppure andare al voto”.
La Critica