Verso una stretta della spending review. Sul tavolo ci sarebbe il taglio di almeno 85mila dipendenti da operare nel settore del pubblico impiego entro il 2016. Nel piano del commissario Carlo Cottarelli anche l’innalzamento dell’età contributiva per le donne. Sul fronte del risparmio nell’ambito delle spese militari, invece, dovrebbero essere dimezzati gli F35 e tra le idee c’è anche la dismissione della storica portaerei Garibaldi.
Per i cacciabombardieri, secondo il Corriere della Sera, il governo vorrebbe una rinegoziazione della commessa, dimezzando il piano ereditato dal passato: “non più 12, ma 6 miliardi di euro da spendere nell’arco di 12 anni, non più 90 ma 45 aerei, con un risparmio previsto di mezzo miliardo l’anno”. Sul tavolo anche la sospensione del piano “Forza Nec”, un progetto per lo sviluppo delle comunicazioni per i militari in missione.
Per quanto riguarda la portaerei Garibaldi invece, la vendita non servirebbe tanto a far cassa, ma eliminerebbe il sovrapporsi di mezzi che hanno funzione analoga, come la Cavour. A rischio anche una cinquantina di elicotteri di Marina militare, guardia costiera e vigili del fuoco per il soccorso in mare.
La stretta nella spending review del piano Cottarelli riguarda anche la macchina statale. Una stima preliminare è di “almeno 85mila esuberi nel 2016”, per un costo complessivo di tre miliardi di euro. Anche i dirigenti, riporta Il Messaggero, dovranno fare la loro parte. A loro potrebbe essere applicato un taglio di stipendio, soprattutto per quelli che ricoprono funzioni apicali e di prima fascia. Da questo intervento si attende un risparmio di 500 milioni di euro all’anno, riportando la loro retribuzione media a quelle dell’Ue.
Dal lato pensioni altre misure sono in cantiere, come l’innalzamento dell’età contributiva delle donne da 41 a 42 anni per maturare i requisiti per la pensione, in modo da parificarla a quella degli uomini. Per questa misura il risparmio previsto è di 200 milioni di euro nel 2014 e un miliardo di euro a regime. Tra le ipotesi in campo anche un nuovo blocco dell’indicizzazione degli assegni previdenziali dal 2015, una stretta sulle pensioni di guerra e su quelle di reversibilità.
La Critica