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Tra modernità e tradizione a Ventimiglia torna la Battaglia di fiori

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di Gabriele Rizza

Dopo un’assenza lunga sette anni, l’ultima edizione è infatti datata 2013, la città di Ventimiglia, nel mese di giugno 2020, riabbraccerà una festa cara ai suoi abitanti: la Battaglia di fiori. Una buona notizia non solo per i ventimigliesi e per i liguri, ma per la riscoperta delle tradizioni di tutta Italia, messe in difficoltà dalle scarse risorse finanziarie dei territori e da una società sempre meno attenta ai momenti comunitari. Il corso fiorito di Ventimiglia ha origini lontanissime, e per allestimento e svolgimento è unico al mondo: a sfilare sono carri infiorati a mosaico, ovvero si pongono i garofani uno attaccato all’altro realizzando una sorta di tappeto, dando così vita a delle sculture infiorate sui carri. Solo in California, a Pasadena, durante il Festival delle rose, si trova qualcosa di simile. L’appellativo “battaglia” deriva dal lancio finale dei fiori che, come spiega l’attuale assessore al turismo di Ventimiglia, Simone Bertolucci, fa parte di un legame storico tra l’economia del territorio e la popolazione:” Si festeggiava la fine della fioritura a fine maggio quando il mercato floricolo era quello principale della zona, ora molto meno, ma per fortuna qualche baluardo c’è ancora. Si svolgeva questa battaglia perché l’avanzo del raccolto veniva donato ai cittadini che si dilettavano e divertivano in questa festa. È la manifestazione principale di Ventimiglia perché antica e perché tutta la Riviera dei fiori è sempre stata incentrata sul mercato floricolo.”

L’attuale amministrazione di Ventimiglia, per far risplendere la Battaglia di Fiori, ha dovuto far i conti con la realtà e non solo con la tradizione, cercando di ponderare l’investimento economico garantendo la qualità dell’evento grazie anche alle idee che in politica sono sempre a costo zero, come infatti ha spiegato ancora Simone Bertolucci: “ E’ una manifestazione che è sempre costata circa duecentocinquantamila euro, abbiamo trovato un modo per garantire un risultato ottimale attraverso una messa in mora di una risorsa finanziaria di centocinquantamila euro andando a risparmiare quindi centomila euro. La consideriamo una manifestazione 2.0 perché vogliamo concettualmente modernizzarla, puntando sulla pubblicità e il turismo, vogliamo farla diventare una festa per tutti quanti, attirando l’interesse dei cittadini delle regioni limitrofe.”

L’assessore al turismo ha precisato che a breve i ventimigliesi saranno completamente informati dall’amministrazione sul piano organizzativo e sul programma della manifestazione, in modo da convincere anche i più scettici sulla bontà del cospicuo investimento: “Noi ci abbiamo messo la volontà politica e l’organizzazione, quella che è mancata in questi sette anni di vuoto, la collaborazione con i carristi, un piano pubblicitario adeguato, un discorso con i tour operator più incisivo, sfruttando non solo il cartaceo ma il mondo dei social e collaborando con le manifestazioni che si terranno in città limitrofe, mi viene in mente la Festa dei limoni a Mentone o il corso fiorito di Sanremo che possono essere l’apripista della nostra. È una manifestazione che si articolerà su tre giorni, venerdì, sabato e domenica, ma che con manifestazioni collaterali e ad esse legate, i ventimigliesi avranno circa venti giorni di eventi all’interno del mese di giugno 2020.”