di Veronica Graf
In Germania, a Düsseldorf, è in costruzione The Cradle, il primo edificio della città ad essere realizzato con una struttura ibrida in legno e nel rispetto della certificazione Cradle to Cradle.
The Cradle, sarà un’architettura sostenibile in tutte le sue parti, diventando un progetto pilota per innovazione, soluzioni costruttive e gestione intelligente nel corso della vita dell’edificio. A firmare il progetto sono gli architetti dello studio Hpp.
A differenza delle costruzioni tradizionali che mettono in pratica il principio C2C (Cradle to Cradle), l’edificio di Dusseldorf non si limiterà a mettere in pratica strategie a basso impatto, bensì cercherà di generare un effetto positivo a cascata puntando sull’efficacia e non solo sull’efficienza.
L’approccio olistico è il pilastro alla base del progetto di The Cradle, fin dal principio tutti i processi decisionali, la scelta dei materiali, la provenienza e le dinamiche di costruzione sono stati analizzati sotto la lente dell’aspetto economico, ecologico e sociale per tutto il ciclo di vita.
I consumi idrici sono ridotti grazie al riutilizzo delle acque grigie ed allo stoccaggio dell’acqua piovana attraverso il tetto a verde pensile.
Un impianto fotovoltaico produrrà energia pulita, mentre i sistemi smart ed i rilevatori di presenza diminuiranno i consumi. L’impiego di pareti a verde pensile, di muri in argilla, e pavimenti in resine atossiche miglioreranno la qualità dell’aria indoor.
The Cradle è progettato con una struttura ibrida in legno: a parte i livelli sotterranei e le fondamenti costruiti con calcestruzzo subacqueo, il piano terra ed il nucleo centrale e tutti gli elementi strutturali fondamentali dell’edificio, sono in legno.
La scelta di questa materia prima porta un duplice beneficio, migliora l’impronta di carbonio e rende gli ambienti di lavoro molto più salubri ed accoglienti.
La struttura rombica della facciata non ha solo un valore estetico: gli elementi diagonali che ricalcano la struttura portante in legno hanno profondità differenti a seconda del loro orientamento. In questo modo l’involucro si trasforma in una schermatura solare, ma solo dove è maggiormente necessaria, lasciando invece penetrare la luce solare nei lati dove l’esposizione è minore.
Per ottenere il massimo rendimento entra in gioco la tecnologia digitale. Grazie alla creazione di un “gemello digitale” 3D è possibile intraprendere le scelte migliori durante le fasi della costruzione, ma soprattutto per l’utilizzo successivo. Sfruttare il metodo Bim permette a The Cradle di valutare ciascun elemento tenendo conto degli effetti ecologici a catena, della salubrità a lungo termine dei materiali, della decostruibilità e riciclabilità di ciascun elemento.
Senza contare i benefici nell’orientamento dell’edificio e nel posizionamento della struttura di facciata.
In linea con il principio C2C l’edificio deve essere visto come un deposito di materiali, il “design for deconstruction” è una delle voci più importanti in questo processo. La separabilità degli elementi e la possibilità di reimpiegarli in altro modo, prolunga lo stoccaggio di CO2 e riduce significativamente il quantitativo di rifiuti.
Una volta ultimato The Cradle verrà inserito all’interno della piattaforma Madaster, un registro online dei materiali e dei prodotti da costruzione utilizzati. Questo passaggio consentirà di monetizzare il C2C collegando il valore delle materie prime all’immobile e trasformandolo in un deposito prezioso.
Per completare il quadro della sostenibilità The Cradle sarà dotato di un hub per la mobilità elettrica e condivisa, colonnine di ricarica e bike e car sharing. Ogni modifica alla mobilità viene trasmessa in tempo reale all’App di quartiere dedicata mantenendo sempre gli utenti informati sui cambiamenti.