"Se non lo scarcera, il gip si prende una bella responsabilità" Milano, 16 ott. (askanews) - E' "eclatante e anomalo" che Mario Mantovani finito in carcere sulla base di una richiesta d'arresto presentata 13 mesi fa ed eseguita soltanto all'alba di martedì. A denunciarlo è Roberto Lassini, difensore dell'ex vicepresidente della Regione Lombardia arrestato martedì scorso insieme ad altre due persone per le ipotesi di concussione, corruzione e turbativa d'asta. La speranza di Lassini è che la richiesta di scarcerazione presentata ieri al gip Stefania Pepe venga accolta: "Il tema - ha spiegato - è la sussistenza delle esigenze cautelari. E, considerato che Mantovani non ricopre più nessuna carica istituzionale, il giudice di assumerebbe una bella responsabilità a tenerlo in carcere". Il gip Pepe ha a sua disposizione 5 giorni di tempo dal momento del deposito dell'istanza per decidere se accogliere o respingere la richiesta: calendario alla mano, dovrà farlo entro martedì prossimo, 20 ottobre. Sulla richiesta non si è ancora espresso il pm Giovanni Polizzi: il suo parere (non vincolante ai fini del verdetto) è atteso per domani, ma è praticamente scontato che il magistrato si opporrà alla scarcerazione . Oggi Lassini è tornato a San Vittore dove ha avuto un colloquio di circa 45 minuti con l'ex numero due di Maroni. "Sono preoccupato - ha sottolineato - soprattutto per la sua tenuta psicofisica. E' in cella con altri due detenuti ma non ci sono problemi di convivenza. Tornerò in carcere a trovarlo anche domani".