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sabato, 23 Novembre, 2024

Taglio dei parlamentari. REFERENDUM SENZA QUORUM, UNICA CERTEZZA

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di Abbatino

Non consideriamo la riforma costituzionale voluta dal M5S, e votata da tutto il parlamento compatto, né più né meno che una riforma; può piacere e non piacere, ma resta una ipotesi di riforma, una delle tante che servirebbero al paese. 

Fu voluta e vaticinata più o meno da tutti e in sè mostra alcuni argomenti a favore condivisibili; ora invece desta molte perplessità. Il risparmio di denari pubblici per la riduzione del numero, può essere una buona cosa. Come si può valutare una riforma, solo dal risparmio di denaro? C’è anche altro? Manca oggettivamente il grande assente per poter giudicare: la legge elettorale, dichiarata incostituzionale in più punti, che stabilisce le regole del gioco. 

Come sarà? Al Momento non se ne parla, pertanto risulta il grande assente di questo dibattito, perché il quesito riguarda il taglio dei parlamentari e la legge elettorale stabilisce le regole per la loro elezione; non è cosa di poco conto quando si parla di democrazia. Se si contesta, dal lato del NO al taglio, la carenza di rappresentanza dei territori è altrettanto vero che basta creare una legge elettorale che preveda collegi uninominali maggioritari e ogni provincia riuscirà ad avere almeno un rappresentante del suo territorio, perché la rappresentanza del popolo italiano è il tema centrale della democrazia. 

Dovrebbe suscitare la disapprovazione da parte degli elettori mettere in discussione il principio stesso della nostra democrazia, ovvero la rappresentanza parlamentare, ma è certo che il taglio vada a impedire a vasti territori la rappresentanza quando non è chiara la legge elettorale, cioè il meccanismo che determina l’elezione degli stessi? 

Il taglio dei parlamentari genera un risparmio di spesa, è indubbio. Potrebbe essere cosa giusta, è vero, ma senza legge elettorale non possiamo giudicare l’eventuale riforma dal lato della rappresentanza del popolo italiano. Non basta dire che saranno meno di prima, si deve anche spiegare come saranno eletti quelli che rimangono. Manca il sistema che regola l’accesso al parlamento e non è poco, in un paese nel quale si cambiano leggi elettorali con leggine ordinarie, come i fazzoletti per il naso. La riforma quindi è buona oppure destabilizza la democrazia? L’unica certezza è che si vota senza il battiquorum.

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