In alto a destra nella home page del sito è stato inserito un tasto attraverso al quale è possibile finanziare le attività de La Critica con donazioni anche minime di un euro, ci sembra giusto spiegarvi il perché di questa scelta.
La Critica è un quotidiano online che esiste e sopravvive grazie al mecenatismo del nostro editore. La sua generosità ci permette di pagare tutte le spese correnti rappresentate da quanto dovuto ai giornalisti per i loro articoli, la conseguente gestione amministrativa, i costi del server e di chi gestisce il sito.
Per offrirvi un informazione sempre più completa il numero dei giornalisti – cui è sempre garantito un contratto che gli permetta come minimo di vedere riconosciuta la loro professionalità ottenendo il tesserino da giornalista pubblicista – è in costante aumento e con esso l’esborso cui “costringiamo” il nostro finanziatore.
A ciò si vanno ad aggiungere i costi per lo sviluppo della radio che ha già iniziato a trasmettere e della televisione che lo farà a breve. Un impegno finanziario sempre più oneroso che non vorremmo fosse sostenuto da una sola persona. Così, in attesa di trovare degli sponsor, che si sostituiscano alle pubblicità di google con cui a malapena copriamo le spese di cancelleria, abbiamo pensato di chiedere la vostra collaborazione per sgravarlo almeno in parte dell’impegno che si è assunto.
Vi chiediamo quindi semplicemente di aiutarci a continuare ad offrirvi il nostro servizio di informazione e opinione, permettendo contemporaneamente a voi di usufruirne. Questo sistema di finanziamento (crowdfunding) già affermato e consolidato da anni negli Stati Uniti, potrebbe essere la via per il futuro del giornalismo anche in Italia dove inizia solo ora timidamente a comparire. In sostanza diventerete voi stessi parte de La Critica permettendovi di continuare a leggerla.
Grazie a voi potremo anche insistere nel nostro lavoro di agevolazione dell’inserimento nel mondo del giornalismo di giovani (e non solo), che fino ad oggi si erano sempre scontrati con un ambiente in cui non si contano i direttori disonesti, i lavori non pagati e le collaborazioni senza contratto. Da quando abbiamo iniziato sono già sette quelli che hanno ottenuto un contratto che garantisce loro entrate sufficienti per portare a termine il percorso professionale che si sono scelti. Vorremmo fossero di più e siamo certi che anche grazie a voi saranno molti quelli cui nei prossimi anni potremo offrire questa opportunità.
Grazie a tutti anche per il solo fatto di leggerci.
La Critica
