di Abbatino
Le cose sono principalmente due per valutare questo fatto: o il governo Conte mette fine agli sbarchi ma anche alle partenze, oppure è corresponsabile delle morti in mare.
Il caso di Crotone, dove ricordiamo è bruciato un barcone, segna certamente un cambio delle rotte degli scafisti, sempre più criminali, sempre più preparati a sostenere viaggi più lunghi; certifica il fallimento di ogni tentativo di mediare la situazione con i vari governi libici e dell’Africa del nord e lancia una accusa pesantissima al governo italiano, reo di non fare abbastanza contro la tratta di esseri umani. Ha ragione il vice presidente della camera, on. Fabio Rampelli, a sostenere che a questo punto è molto meglio il traghetto di linea, che non questo stillicidio quotidiano di errori e orrori. Nessun paese al mondo consente che le sue coste siano invase con modalità criminali e senza regole in questo modo, seminando il mar Mediterraneo di cadaveri. Nessun paese al mondo consente che le sue coste siano violate in questo modo ripetutamente, senza sosta; solo il maltempo può frenare le partenze di trafficanti senza scrupoli.
Nessuna attenzione per la vita umana durante il viaggio, scarsa la cautela all’arrivo, considerato che siamo un popolo ancora non autoimmune, che sta lottando contro una pandemia. Ora che a largo di Crotone si è consumata l’ennesima strage Conte, il ministro fantasma Lamorgese e la sinistra italiana come possono ancora considerarsi immuni da questo strazio? Come possono non considerarsi corresponsabili e non sentire il peso incredibile delle responsabilità per quelle persone che muoiono? E per i nostri militari che rischiano?
Su di loro ricade la responsabilità politica e morale dei morti di oggi e delle decine di migliaia di persone annegate in questi dieci anni nel Mar Mediterraneo. Volevano tutelare la vita, ma non comprendono che senza regole c’è solo morte. La morte di innocenti che cercano un luogo migliore per vivere, la morte della pace con la giustizia, poiché non vi può essere giustizia quando si muore come nelle coste di Crotone.