Cominciano ad essere più chiari i contorni della strana e surreale vicenda delle due ragazzine rapite in Siria. Ricapitoliamo a favore di chi avesse avuto qualcosa di più serio da fare che scoprire dove non fare una vacanza se si hanno vent’anni, una sbronza ideologica ed un pessimo mentore. Il primo Agosto viene lanciato un allarme internazionale: due nostre concittadine sono state rapite dalle milizie Jihadiste nel primo paesino Siriano dopo il confine Turco, nelle vicinanze di Aleppo. Si sa per certo che erano in quegli ameni lidi per portare la loro preziosissima vicinanza e amicizia ai tagliateste di Al Qaida. Forse anche per aiutarli contro il Tiranno Assad. Di certo l’ultima parte potrebbero anche ottenerla, grazie ai soldi del riscatto che saremo costretti a versare.
Si diceva che del sequestro qualcosa si sa, meno finora si sapeva del perchè fossero là. Oggi scopriamo, grazie alle indagini di Libero e de Il Giornale, che il principale movente era di portare supporto alla causa di Al Qaida. In una foto si legge un cartello in cui augurano ad una milizia di tagliagole di trionfare nel nome di Allah. Apprendiamo inoltre che l’associazione umanitaria di cui fanno parte è nata pochissimi giorni prima della loro partenza, le malelingue potrebbero persino insinuare che sia nata ad hoc. Qui però siamo nel campo delle illazioni. Di certo sappiamo solo che nessuna aveva una preparazione specifica. Infatti al primo contatto con la realtà martoriata di quel paese sono cadute nella trappola.
La Farnesina comunque pare sia già sulle tracce del gruppo che le ha rapite. Non sembra che abbiano fatto molto per nascondersi. D’altronde se ti nascondi il riscatto è più difficile da avere, questo pare elementare. In ogni caso, come da copione, gli indignati a comando sono insorti contro il fronte della fermezza. Non si capacita, ad esempio, Lerner che qualcuno pensi che il riscatto non vada pagato. Due ragazze che aiutano il prossimo vanno salvate. Resta ignoto perchè si dovrebbero salvare due fiancheggiatrici di un movimento che i correligionari di Lerner li vuole tutti morti, ma questi misteri sono aperti solo a chi mangia dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male almeno due volte al giorno. Altri si indignano che i soldati in Afghanistan vengano supportati e liberati, se del caso, mentre queste due angeliche creature non godano di altrettanti privilegi. Ci permettiamo di suggerire che queste anime pie si trovino dalla parte sbagliata dei fucili dei suddetti soldati.
In sunto ammettiamo di essere perplessi. Una volta chi andava ad aiutare il tuo nemico veniva fucilato nella schiena. Ora, non suggeriamo certo che sia questo il caso, ci mancherebbe. Però, se si dovesse dimostrare che lo è, davvero dovremmo pagare per riavere delle quinte colonne tra noi? Davvero siamo caduti così in basso da pagare le milizie per rimandarci delle loro sostenitrici in casa?
Lasciamo ai lettori le conclusioni, noi ci teniamo il dubbio e la feroce certezza che da due anni due soldati sono ostaggio di uno Stato Canaglia. E di una stampa indegna che vuole liberare le due sprovvedute senza frontiere e non due eroi in divisa.
Luca Rampazzo