Lunedì prossimo partirà per i poliziotti di Roma, Milano e Napoli la sperimentazione dello spray urticante al peperoncino. La decisione è stata presa con un decreto dal capo della polizia Alessandro Pansa.
Lo spray urticante si colloca in quella via di mezzo di intervento che permette di superare la sproporzione tra i mezzi a disposizione dei poliziotti e gli effettivi crimini per i quali gli operatori si trovano ad intervenire. In questo modo si evita sia ai cittadini che ai poliziotti di riportare gravi danni, a seconda che la sproporzione di forza sia a favore dei primi o dei secondi. Un importante novità, quindi, che aumenta la qualità e il livello del servizio quotidianamente svolto dalle forze di polizia, oltre che aumentare la sicurezza degli stessi agenti.
E i primi ad esprimere soddisfazione per la decisione sono proprio i sindacati di polizia: “È una prima risposta alle esigenze degli operatori”, ha commentato con soddisfazione Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp-Cgil. “Potrebbe costituire un vantaggio importante per la collettività che gli operatori della sicurezza possano disporre di uno strumento di azione efficace e al contempo adeguato al contesto renderà sempre più remoto l’utilizzo di strumenti di coazione fisica più dannosi esponendo, in tal modo, le persone coinvolte a sempre minori rischi”.
Richieste simili, e simili disagi, sono da sempre al centro delle proteste dei sindacati e degli operatori di un’altra forza di Polizia, in misura uguale e a volte anche maggiore in prima linea per il mantenimento della Sicurezza nelle nostre città: la Polizia Locale. Anzi, per i vigili il problema è addirittura più grande, poiché si trovano costantemente a contatto con le stesse realtà di criminalità diffusa, ma con mezzi da vigile di quartiere e con garanzie legali da dipendente comunale, assolutamente inadeguate per i compiti a cui sono chiamati.
Due casi drammatici sono emblematici di questo disagio subito dai vigili, entrambi accaduti nei primi mesi del 2012. Il primo è la tragica morte del vigile Nicolò Savarino, investito mentre cercava di bloccare la fuga di 2 bosniaci su una BMW rubata, sbarrandogli la strada con la sua bicicletta di vigile di quartiere. Un mese dopo, a febbraio, dopo una segnalazione due vigili inseguono due cileni in fuga dopo una rissa; uno dei due, di corsa sulla neve, si gira improvvisamente e punta la sua pistola contro i vigili. Uno dei due agenti spara un colpo nella sua direzione, ma l’altro cileno in fuga si frappone sulla traiettoria e cade a terra, morto, nonostante i soccorsi dei due agenti stessi. Il vigile è stato subito sospeso dal servizio, e a suo carico è stata aperta un’indagine della procura per eccesso colposo di legittima difesa.
Due casi estremi nella loro tragicità, ma che ben esemplificano quali siano i rischi che i vigili quotidianamente corrono a Milano e in tutte le città italiane: da un lato carenza di mezzi e inesistenti garanzie legali, dall’altro l’altissima pericolosità per la propria incolumità delle situazioni criminose affrontate.
Tornando allo spray, proprio per le ragioni su esposte a Milano fu il vecesindaco “sceriffo” Riccardo De Corato a dotare per la prima volta nel 2010 di spray urticante 50 vigili in via sperimentale. Visti gli ottimi risultati, il Comune avanzò richiesta al Ministero dell’Interno di dotare in forma stabile dello spray i nuclei che si occupano di sicurezza. Pratica poi interrotta dal nuovo sindaco Giuliano Pisapia.
A denunciarlo è lo stesso De Corato, ora consigliere comunale per Fratelli D’Italia: “Io avevo previsto l’introduzione dello spray, Pisapia appena arrivato ha fatto ritirare ogni richiesta per l’omologa di questo strumento e lo ha, quindi, abolito mandando in fumo un lavoro importante per una mera questione ideologica”. L’ex-vicesindaco continua nella sua denuncia, e sottolinea: “Ricordo che sono decine e decine i vigili aggrediti ogni anno nella nostra città. Solo nel 2010 furono più di 150 gli agenti finiti al Pronto Soccorso. Si tratta di lavoratori che operano in condizioni di rischio elevato. Lo spray è uno strumento di autodifesa efficace soprattutto in caso di aggressioni durante i servizi di controllo del territorio. Se avessimo avuto già da allora questa innovazione avremmo aiutato il lavoro dei nostri vigili e promosso la loro sicurezza”.
Lo spray potrebbe quindi essere un’ottima soluzione per venire incontro sia alle esigenze di sicurezza degli operatori di tutte le forze di Polizia presenti sul territorio, e insieme garantire interventi proporzionalmente adeguati alla pericolosità reale della situazione affrontata. La sicurezza è (o dovrebbe essere) il principale scopo di uno Stato, per questo la sicurezza stessa di chi si occupa di salvaguardare quella degli altri cittadini deve essere priorità centrale per ogni organo istituzionale da cui essi dipendono.
Gabriele Legramandi