di Martina Biassoni
Una nuova corsa alla trasformazione della workforce è in corso in seguito agli sviluppi dettati dagli ultimi decreti ministeriali ed il netto peggioramento della situazione sanitaria mondiale, la sempre più diffusa digitalizzazione dei processi produttivi; così il distanziamento sociale e le diverse formule di lavoro da remoto tornano ad essere una priorità da mettere in atto al più presto ed al meglio per evitare di peggiorare sia la situazione economica, sia quella sanitaria.
Abbiamo, nelle ultime settimane, già parlato dell’importanza che Microsoft Teams sta assumendo nell’organizzazione aziendale e, se sommato ad un’attività di agile managing delle attività potrebbe essere la chiave per non affondare.
Le difficoltà che l’incertezza di questo periodo e un futuro vago, annebbiato e poco figurabile stanno diffondendo all’interno delle filiere produttive possono essere combattute efficacemente da team collaborativi, attenti ed efficienti alle necessità e con una organizzazione del lavoro, anche da remoto, secondo deadline prioritarie ed azioni necessarie al loro raggiungimento e compiti di secondaria importanza che vengono accodati alle incombenze urgenti. Dei tool molto utili, oltre al calendar installato su Microsoft Teams, diviso per team e con le proprie priorities ben stabilite, e tutte le sue app, disponibili online come People work + connect, una piattaforma Accenture basata sull’analytics che garantisce la continuità del lavoro, ma anche strumenti per analizzare il mercato di riferimento della propria azienda e strumenti che analizzano i propri competitors (e le loro srtategie di marketing, adattamento del lavoro ed attenzione alle esigenze dei clienti), così da restare sempre sulla cresta dell’onda e poter andare a coprire eventuali falle o mancanze in maniera veloce ed efficace.
Un’altra occasione da sfruttare è adattarsi – perché l’adaptability è la chiave necessaria ad un’azienda in grado di stabilirsi fra le leader del proprio settore – ai cambiamenti del mercato e dei consumatori: la pandemia ha creato una nuova awareness all’interno del settore dei consumi e nei consumatori, è infatti ormai primo pensiero per buona parte degli acquirenti (o presunti tali) dirigersi su un sito web e verificare se di un brand esista un e-commerce o, ancora meglio un’app ottimizzata per gli acquisti, insomma un modo facile e veloce per aggiudicarsi l’acquisto desiderato, ricevere notifiche in merito e controllare deliveries e aggiornamenti sui propri ordini, senza dover necessariamente avvicinarsi ad un negozio fisico. Insomma è bene adattarsi a queste nuove esigenze dei propri consumatori, avvicinarsi al bisogno dei clienti senza mettere a repentaglio la propria salute o quella dei customer.
Inseguire il nuovo marketplace ed applicare le nuove modalità lavorative da remoto sono attività che permettono di diventare un’intelligent enterprise, ma non solo: bisogna responsabilizzare i vari team addetti al conseguimento di obiettivi, far sì che essi siano guidati dalle proprie purposes, sostenuti da dati e tecnologie all’avanguardia, come app per il team sharing, per le riunioni online o sistemi di archiviazione in cloud per velocizzare i propri processi e diventare delle aziende agili, fluide, resilienti, che sanno adattarsi e che sono dinamiche, volte alla crescita.
È chiaro che smart working e lavoro da remoto non siano applicabili a tutte le attività sul nostro territorio, ma quelle che possono favorirne ed adattare i propri team di sviluppo, creazione ed organizzazione del lavoro a questa nuova modalità, non possono farlo agganciandosi a vecchi modelli aziendali fatti di telefonate, controllo e sfiducia, ma solamente a team con metodi agili, dinamici e web-oriented di condivisione immediata, di equità e capacità di trovare soluzioni immediate, efficaci ed efficienti che possano essere da fondamento per l’economia del futuro.
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