di Martina Biassoni
Dell’acne da mascherina, ribattezzata “maskne”, si sta iniziando a leggere sempre più spesso, è un problema che accomuna molte persone. La maskne infatti rappresenta uno dei problemi più diffusi portati dall’indossare una mascherina per buona parte della giornata.
Nei supermercati, in bar e ristoranti, sui mezzi pubblici… insomma in tutti i locali al chiuso ed i luoghi pubblici che non garantiscono il distanziamento sociale si è obbligati ad indossare le mascherine, le quali rappresentano una buona protezione dai batteri aerei, ma non sono di grande aiuto per chi già di natura soffre di acne o di pelle secca. Ma in questo articolo potreste trovare dei buoni consigli da seguire per migliorare la situazione.
Per chiunque stesse iniziando ad avere sfoghi, un aumento di punti neri, rossori o prurito nelle zone coperte dalla mascherina, si consiglia (azione che dovrebbe già essere compiuta per salvaguardare gli altri e se stessi dalla diffusione del virus) di cambiare spessissimo la mascherina usa e getta, ma anche di lavare quotidianamente quelle riutilizzabili, perché l’ambiente caldo ed umido che si crea in queste zone del viso favorisce il brulicare di batteri che, uniti alle polveri che si trovano nell’aria e all’inevitabile passaggio di sporcizia dalle mani al viso quando ci si tocca, sono i maggiori responsabili per l’otturazione dei pori ed il crearsi di infezioni e rossori.
Per aiutarsi dall’interno, si consiglia di bere molta acqua e mangiare sano: cibi e bevande che facilitino l’espulsione delle tossine dal proprio corpo – come minestroni, insalate, finocchio – sono certamente d’aiuto per ridurre il tasso di infiammazioni della pelle; accompagnare una dieta equilibrata ad una corretta skincare è però la chiave per risolvere questo problema. Lavarsi spesso il viso con acqua ed un detergente delicato durante il giorno e detergere in profondità tutte le mattine e tutte le sere: esistono sul mercato strumenti (come Foreo o Clarisonic) che grazie alle vibrazioni aiutano a raggiungere punti critici e a rimuovere tutto ciò che va ad ostruire i pori in profondità. Abbinare questi strumenti ad un secondo lavaggio del viso, sempre con un detergente delicato, assicurerà un risultato efficace. Si procede poi a passare il tonico – anche questo delicato, magari all’acqua di rose – un prodotto che, grazie alla sua specifica formulazione, va ad attirare a sé i residui di make-up e tutto ciò che fosse rimasto sul viso dopo i lavaggi.
Un altro importantissimo alleato sono le maschere. Diventate famose grazie ai film americani, ora spopolano sul mercato: ce ne sono di tutti i tipi, per tutte le tipologie di pelle e adatte a tutte le situazioni di rischio: dai pori occlusi, ai rossori, dalla disidratazione, all’eccessiva produzione di sebo. L’importante è procedere per gradi e, se non si fosse già avvezzi all’argomento, farsi aiutare da un esperto, perché è molto facile rovinare la pelle. Il primo step con pore strips, maschere peel-off e al carbone vegetale, perfette per la purificazione, ed il secondo step consiste di maschere in tessuto al collagene, alla rosa oppure in crema al burro di karité o all’olio di argan perfette per idratare e disinfiammare i tessuti.
Durante il giorno è poi molto utile portare con sé salviettine struccanti delicate che possono dare giovamento dall’upper lip sweat (il sudore del labbro superiore), oltre a purificare lievemente il viso on-the-go e sarebbe bene fare a meno della base del make-up, o – se non è possibile – optare per una base molto soft che si andrà a ritoccare frequentemente per evitare l’effetto pore-clogging (occlusione dei pori).
Questi semplici passaggi saranno fondamentali per ridurre gli effetti negativi della mascherina e per migliorare visibilmente il generale stato di salute della propria pelle.