La siccità negli ultimi anni non rappresenta più un mero e sporadico fenomeno emergenziale, essa è da considerarsi un “fatto strutturale” ed è per tale motivo che risulta necessario indire un tavolo tecnico permanente congiunto, che veda coinvolti tutti gli attori istituzionali, a partire dai competenti Ministeri, oltre che la presenza delle Autorità di Bacino, dei Consorzi di Bonifica e di gestione delle risorse idriche, degli Enti locali, della Protezione Civile e finanche degli Istituti di Ricerca, affinchè vi sia un confronto integrato e sinergico, al fine di trovare soluzioni adeguate e condivise, in quanto la carenza di acqua ha effetti nefasti ad ampio spettro e riguarda davvero tutti i settori, dall’agricoltura, ad ogni sistema socio-economico ed ambientale.
Proprio per tali cogenti ragioni, l’attuale Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato che il Governo sta seriamente valutando di procedere, nel prossimo Consiglio dei Ministri, alla nomina di un Commissario super partes, ad hoc, che abbia pieni poteri per la gestione delle risorse idriche nazionali.
Tale scelta potrebbe risultare indispensabile e da porre in essere nell’immediato, onde evitare e cercare di scongiurare il pericolo di razionamento sulla distribuzione dell’acqua che influirebbe negativamente su ogni aspetto della vita, perché come ha espressamente aggiunto il Ministro:”serve acqua da bere, acqua per irrigare ed acqua per produrre energia”.
Sull’argomento è intervenuto anche il Segretario dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino, Marco Casini, che ha espressamente avvertito che bisogna prepararsi ad un’altra estate critica sul versante della siccità, perché come proiettato dagli esperti climatologi, in merito alla severità idrica nazioanale, essa passerà da media ad alta, e che bisogna incominciare a valutare seriamente l’intervento immediato di soluzioni e misure necessarie per fronteggiarla, recependo l’ineluttabile correlazione tra di essa e gli eventi climatici come appunto le previste scarse precipitazioni per la prossima estate.
Alla luce delle previsioni annunciate, risulta inderogabile, infatti, che l’intero ciclo delle acque sia gestito in modo più efficiente, partendo innanzitutto da un attento e costante monitoraggio delle risorse idriche disponibili, pianificando specifiche azioni a breve, a medio ed a lungo periodo, in modo da consentire che gli utenti ne prendano coscienza ed incomincino ad assimilare non solo le potenziali conseguenze ma soprattutto la piena consapevolezza di dover incominciare ad utilizzare in modo più attento e centellinato, la più preziosa delle risorse fornite da madre natura.
Tra le azioni più necessarie ed immediate vi è senz’altro l’ammodernamento della rete idrica nazionale, tra le più vecchie d’Europa, che ogni anno, proprio a causa della loro obsolescenza, disperdono oltre il 40% delle risorse idriche in esse veicolate, sprechi che non possono essere più consentiti in un Paese moderno e sostenibile come l’Italia. Altri interventi da porre in essere sono quelli relativi alla produzione energetica idroelettrica, infatti se le dighe, che alimentano tali impianti di produzione, non immettono l’acqua necessaria, si avrà una drastica riduzione di energia, costringendo il nostro Paese, a doverla importare dai Paesi d’oltralpe, che paradossalmente è prodotta da fonti nucleari.
Alla luce dei predetti cambiamenti, risulta necessario anche un cambiamento di rotta da parte del mondo agricolo, che dovrà assolutamente rivedere determinate colture, considerate estremamente idrovore, o sostituirle con altre meno esigenti di acqua oppure prevedere metodi di coltivazione autosufficienti dal punto di vista irriguo.
Gli interventi ed i metodi scientifici per contrastare il fenomeno della siccità sono tanti e già disponibili e molti ancora da sperimentare, ma di certo la presa di coscienza collettiva, che questo fenomeno non sia più solo un evento emergenziale ma facente parte della normale quotidianità, darà di certo un notevole impulso affichè l’uomo impari più concretamente a rispettare la fonte della vita e ad utilizzarla con maggior parsimonia, non essendo essa illimitata, contrastando così in modo incisivo e concreto le potenziali conseguenze negative derivanti dalla sua mancanza.
Francesco Della Corte