di Stefano Sannino
Strepita il mondo della moda parigino in vista della settimana della moda maschile di giugno, che quest’anno cadrà tra il 22 ed il 27 e che, pare, preveda anche diversi eventi in presenza. È la prima volta da inizio pandemia infatti che, nonostante i soddisfacenti risultati ottenuti online fra sfilate, eventi e presentazioni, la Fédération de la Haute Couture et de la Mode azzarda un’organizzazione mista di uno degli eventi annuali più importanti, sfidando la paura ed il senso di insicurezza delle persone.
Naturalmente, il corpus principale dell’evento continuerà a tenersi solamente online, grazie a quella eccellente piattaforma che era stata creata per gli eventi passati e che nella scorsa stagione ha contato 467mila visitatori, 1,5 milioni di pagine visualizzate, 354 milioni di visualizzazioni per i video ed un indotto economico stimato di 249,9 milioni di dollari.
La decisione presa dalla Federazione francese della moda è sicuramente in linea con il clima di riaperture che tutta l’Europa sta vivendo, ma – secondo alcuni – rimane una scelta azzardata: il rischio, di fatti, è quello che numerosi abituali spettatori e clienti che normalmente raggiungevano Parigi da tutto il mondo, non potranno presentarsi all’evento e ripiegando sulle soluzioni online. Insomma, si rischierebbe di assistere a ciò che già successe a Milano. Il problema non è certamente la “soluzione mista” o la voglia di ripartire che, anzi, sono sacrosante, ma piuttosto il fatto che rinunciando agli eventi in presenza si debba rinunciare anche a tutto l’indotto economico solitamente generato durante le settimane della moda.
Che la soluzione di Parigi funzioni economicamente o meno, La Federazione dell’Alta Moda ha certamente gridato al mondo la sua voglia di ricominciare e, tutti, non stanno più nella pelle.
