di Mario Alberto Marchi
Anche quando sembra che le cose vadano meglio, riusciamo sempre a mettere a segno qualche record negativo, piccolo o grande. Posto che son tempi delicati per tutti, è evidente come questa nostra strana caratteristica congenita, riesca a non produrre mai un’immagine del tutto positiva della nostra economia, anche quando sforzi e tendenza generale dovrebbero andare in quel senso. L’ultimo esempio è il report mensile di Eurostat sulla disoccupazione. Il dato positivo riguarda il tasso in generale, che vede l’ Italia migliorare a settembre rispetto al mese precedente di 0,1 % , passando a settembre al 9,2%.
Poca cosa, ma comunque un segnale di miglioramento tendenziale che mercati e istituzioni accoglierebbero con favore, se non fosse che al suo interno se ne nasconde uno notevolmente pesante, quello specifico sulla disoccupazione giovanile, nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni, che aumenta di quasi due punti rispetto ad agosto, balzando al 29,8%.
Un record che ci spinge quasi in vetta all’Eurozona, secondi solo alla Spagna, visto che meglio di noi fa anche la Grecia che, fino al mese scorso, aveva numeri piu’ negativi .
Il nostro è l’aumento mensile più grave in tutta la zona euro. In Spagna la disoccupazione tra i giovani è al 30,6%, un dato forte, ma con un buon calo dal 31,7% di agosto, mentre la Grecia ha fatto registrare un miglioramento clamoroso, passando dal 32,8% di agosto al 24,5%.
E’ il caso di andare a ripassarsi un poco perchè per noi la disoccupazione giovanile continui ad essere un punto di sofferenza. Nel nord Europa, dove i dati sono tradizionalmente virtuosi, c’è un forte sistema di borse di studio e di sussidi abitativi con un sistema di inserimento nel lavoro che si incardina soprattutto in programmi di formazione e orientamento. Giusto per contestualizzare tutto questi nell’ambito della classifica Eurostat, la stessa Francia- ad esempio – che condivide con noi una tendenza politica ad aiutare più le famiglie, (nelle quali in giovani finiscono quindi per trattenersi più a lungo) ha recentemente varato un’iniziativa, aperta a tutti i giovani di meno di 26 anni senza lavoro . Il Presidente Macron in persona ha spiegato che i giovani che aderiranno potranno beneficiare di 15-20 ore di accompagnamento settimanale per scoprire un mestiere, fare formazione, trovare un apprendistato o un lavoro, ricevendo fino a 500 euro al mese, a condizione di impegnarsi attivamente e accettare le offerte di lavoro, senza possibilità di rinunce graduali. Eppure la Francia ci stacca di ben dieci posizioni. Imparare da chi fa meglio, sarebbe sempre buona cosa.