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sabato, 23 Novembre, 2024

SAN BENEDETTO (FORSE) TORNA LA RONDINE AL TETTO

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di Fabiola Favilli

Nonostante la particolarità della primavera 2020 che ci ha visti bloccati nelle case per oltre due mesi, affacciandoci alle finestre abbiamo notato che sono tornate le rondini, che molti uccelli hanno nidificato magari proprio vicino alle nostre abitazioni e, complice un maggiore silenzio nei centri urbani, ci siamo accorti di cinguettii che annunciavano la nascita dei pulcini.

Proprio le rondini (Hirundo Rustica) sono state al centro della cronaca di Sirmione nei giorni scorsi perché sono stati distrutti molti nidi in cui si stavano per schiudere le uova: quando i Carabinieri Forestali ed i volontari di Lipu e WWF si sono recati nel condominio dove è stato compiuto questo terribile gesto hanno trovato anche fili molto sottili tesi per intrappolare gli adulti e impedire loro di raggiungere le nidiate. La Legge Nazionale sulla Caccia dell’11 febbraio 1992 n. 157 protegge la fauna selvatica omeoterma, come l’articolo 544 del Codice Penale punisce chi “per crudeltà o senza necessità cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie, a comportamenti, a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”; ognuno di noi quindi è tenuto a denunciare ai Carabinieri gli atti contro gli animali. Le rondini, i rondoni (Apus Apus) e i balestrucci (Delichon Urbicum) nidificano in Italia in primavera per poi raggiungere paesi caldi per svernare; quando sono nostri ospiti ci rendono un gran servizio perché si cibano di migliaia di insetti dannosi per noi e per l’agricoltura come  mosche, zanzare, vespe e cavallette.

Esistono però anche comunità virtuose come Gallarate, Pesaro, Roma, e tra le altre Cortona, dove a febbraio di quest’anno l’Amministrazione Comunale ha emesso un’ordinanza che condanna ad una multa salata chi rimuove o danneggia i nidi, obbligando chi fa restauri od altri interventi sui fabbricati a tutelarli. Nel caso questo non sia possibile deve essere prodotta una relazione tecnica che lo dimostri, e si deve provvedere alla compensazione con nidi artificiali, da realizzare in tempo per il periodo della nuova nidificazione.

Del resto la Convenzione di Berna, ratificata in Italia nel 1981 con la Legge n. 503, classifica rondini, rondoni e balestrucci tra le specie protette perché a rischio di estinzione. Dopo quasi quarant’anni l’ambiente è più inquinato e le coscienze non sono ancora abbastanza evolute: i maggiori nemici delle rondini non sono falchi, barbagianni, ratti, gatti o gabbiani, ma gli uomini, proprio coloro che traggono maggiori benefici dalla loro presenza.

Da sempre simbolo della ciclicità delle stagioni, nella storia le rondini hanno goduto di grande rispetto e sono state protagoniste di proverbi, dètti, poesie e favole: in Estonia si tramanda che chi ne uccide una diventa cieco, nella Roma antica erano ritenute la manifestazione dei Lari, divinità protettrici delle case e delle famiglie, mentre nella tradizione cristiana rappresentano la Resurrezione di Cristo. Per gli Egizi Iside si trasformava in una rondine durante la notte ed Esopo la rese protagoniste delle sue Favole; per Jean de La Fontaine questi uccelli sono simbolo di saggezza, acquisita nei loro lunghi e numerosi viaggi. 

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