di Filippo Scolari
Ne avevamo già parlato in passato: la rottura in Forza Italia Monza e Brianza è profonda, molto profonda ed il risultato di tale divisione era già esploso nell’ultima riunione provinciale del 9 Luglio, tra fischi e contestazioni volte a far capire all’allora neo nominato coordinatore regionale Salini, che Fabrizio Sala non lo si poteva più digerire. Qualcuno si era illuso: Salini aveva recepito il messaggio, ma la smentita è arrivata ieri quando, con una telefonata, l’assessore regionale alla sanità Giulio Gallera è stato sollevato dall’incarico, sempre svolto con diplomazia e competenza, di capo delegazione di Forza Italia in Giunta Regionale, nominando al suo posto proprio il compagno di merende Fabrizio Sala.
Con una telefonata alla pari dei “scusa ma ti lascio” che almeno tutti, una volta nei nostri quindici anni, abbiamo detto per telefono.
Un gesto imbarazzante allora, figuriamoci oggi, specie se fatto da persone che dovremmo considerare mature, specie se fatte da un eurodeputato coordinatore regionale.
Così ora Gallera si ritrova senza nomina ed è possibile che in seguito ad altri giochi di palazzo si ritrovi pure senza deleghe, con il suo assessorato offerto ai sempre avidi leghisti, magari in cambio di una scialuppa di salvataggio alle prossime regionali del 2023, quando forse FI non esisterà più e Sala si troverà senza terra sotto ai piedi.
Ma poco importa: la coppia scoppiante Sala-Salini ha mostrato una volta di troppo il proprio volto illiberale, totalitario e divisivo, alla faccia dei tanto decantati “valori forzisti”, dell’anniversario del muro di Berlino e delle testuali parole di Salini comparse nel comunicato stampa di defenestrazione del buon Gallera: “Ho sempre lavorato per tenere unito il partito”.
Una frase strappalacrime, quasi eroica, nella quale il “sempre” è lungo quattro anni (Salini ricordiamo ancora era in NCD fino al 2015) e con quel “tenere unito il partito” che fa venire in mente Totò ed il suo “ma mi faccia il piacere!”
Massimiliano Salini un Flavio Oreste della Lombardia e Fabrizio Sala, nei panni del figliolo Romolo Augustolo entrambi intenti, come ombre sullo sfondo della storia, a dividersi le briciole di quello che un tempo era l’impero berlusconiano lombardo, oggi in fatiscente rovina. Vivono il loro piccolo momento di gloria personale, arraffando tutto ciò che può essere rimasto ad un partito dato al 5% in attesa che qualcuno riconosca il loro potere ed offra qualcosa di migliore.
Ma la storia, ricordiamolo è andata diversamente: dopo Augustolo ed Oreste, arrivò Odoacre e la musica cambiò per tutti.
Intanto Gallera sta gestendo male il proprio assessorato e la sanità lombarda è molto peggiorata negli ultimi anni e poi nn dimentichiamo che il predetto stava passando con Toti insieme ad altri suoi amici. Sappiamo perché alla fine nn ha saltato il fosso. Ora nn vuole fare i congressi. Salini dovrebbe fare finta di niente? Bella la “Critica”
Intanto Gallera sta gestendo male il proprio assessorato e la sanità lombarda è molto peggiorata negli ultimi anni e poi nn dimentichiamo che il predetto stava passando con Toti insieme ad altri suoi amici. Sappiamo perché alla fine nn ha saltato il fosso. Ora nn vuole fare i congressi. Salini dovrebbe fare finta di niente? Bella la “Critica”
Intanto Gallera sta gestendo male il proprio assessorato e la sanità lombarda è molto peggiorata negli ultimi anni e poi nn dimentichiamo che il predetto stava passando con Toti insieme ad altri suoi amici. Sappiamo perché alla fine nn ha saltato il fosso. Ora nn vuole fare i congressi. Salini dovrebbe fare finta di niente? Bella la “Critica”