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giovedì, 21 Novembre, 2024

SALGONO LE TASSE AFFONDA IL PAESE. Senza tagli nessuna ripresa

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Ci sono due modelli perseguibili per gestire uno Stato: o basso livello di servizi, ma bassa tassazione, oppure elevata numerosità e qualità dei servizi ed alta tassazione. In Italia siamo riusciti a fare una perfetta sintesi dei due modelli, prendendo però il peggio di entrambi: alta tassazione (ormai insostenibile) e bassa qualità di servizi, anche se numerosi.

Osservando ciò che accade nel  mondo, ci pare che  ci sia un nesso tra servizi erogati e popolazione.  Dove, infatti, questa  è poco numerosa, funziona bene il modello con alti servizi; al contrario, invece, dove gli abitanti sono molti milioni. Pensiamo per esempio ai Paesi Nordici,  con pochi abitanti, dove elevati servizi corrispondono alti livelli di tassazione,  anche se la Svezia, negli ultimi anni li ha ridotti e non sono più come un tempo.

Il Governo attuale, infatti, morso ai calcagni dalla crisi, ha apportato delle modifiche per far costare meno lo Stato ai cittadini. Con un debito pari al 35% del P.I.L., è naturalmente facile adottare simili misure. Tra l’altro, non ci crederete, ma lì la tassazione alle imprese è al 22%. Fantascienza da noi. Ci sono esempi opposti, come gli Stati Uniti, dove il livello di servizi è basso, ma, in rapporto alla popolazione, con costi relativamente bassi.

In un certo senso è una eccezione la Svizzera, che, pur avendo una popolazione poco numerosa (8 milioni), ha un livello di servizi non così elevato, (la sanità è sostanzialmente privata), ma in compenso riesce a costare poco ai suoi cittadini. Il difetto del modello alti servizi-alta tassazione è che, se il quadro economico peggiora significativamente, diventa difficile da sostenere, questo porta a scompensi e problemi, anche perché umanamente e politicamente è più facile concedere qualche cosa, piuttosto che toglierla.

Quindi, a nostro avviso, mantenere tasse basse è generalmente preferibile, anche perché lascia più libertà e più autonomia al cittadino e lo responsabilizza. Secondo noi è sbagliato avere uno Stato-mamma, che spesso, lo vediamo tutti i giorni, diventa matrigna e che tratta i cittadini come dei bambini deficienti. Chi ha raggiunto la maggiore età, è un adulto per la legge e come tale ha il diritto/dovere di essere trattato, sempre.

Purtroppo, venti anni di Fascismo e sessantanove di Repubblica assistenzialistica hanno ridotto l’Italia ad un Paese socialista e spento la coscienza degli Italiani, che, non avendo memoria di altri sistemi, danno per scontate tutta una serie di cose che in realtà non lo sono affatto. Il nostro timore è che, prima o poi, si possa arrivare ad un brusco risveglio, per via dell’insostenibilità del sistema, con conseguenze sociali e di ordine pubblico inimmaginabili.

Stante l’impossibile da mantenere tassazione che subiamo, che assorbe troppe risorse dal sistema e che, dopo averci messo in ginocchio, rischia di ucciderci, sarebbe opportuno che i Governi che si susseguono piano piano correggessero la rotta, ma, vuoi per resistenze delle lobby che si nutrono alla mangiatoia pubblica, vuoi per mancanza di volontà e coraggio dei partiti che non intendono assumere misure impopolari che li danneggerebbero elettoralmente, in maniera poco responsabile, si continua come si è sempre fatto. Servono soldi? Aumentiamo le tasse! Tanto gli Italiani sono pazienti e possiamo usarli come nostro bancomat! In realtà, non è più così.

Eppure, la politica sembra non rendersene conto. Vediamo il nuovo Governo appena insediatosi, che, basandoci sulle dichiarazioni sinora emerse, se d’un lato sostiene di voler ridurre il cuneo fiscale e di voler rendere i debiti della P.A. contratti con le aziende private, dall’altro parla di tassare i B.O.T., di fare una patrimoniale ed altre amenità simili, preso da un orgasmo compulsivo  che si spiega solo con il fatto che l’azionista di maggioranza è il P.D., noto partito conservatore, amante delle tasse a prescindere, difensore dello status quo e dello statalismo, sorretto in questo dal suo braccio armato, la C.G.I.L. . D’altronde, chi andrebbe contro il proprio corpo elettorale? Sono partiti che non tengono alle sorti dell’Italia, ma solo ai propri, quindi…. 

In pratica, il massimo che riescono a concepire è un  “facimme ammuina”, senza operare dei veri e drastici tagli allo Stato, che sarebbe invece l’unica possibilità per ridare fiato all’economia. Se ci riflettiamo, l’evasione fiscale, che è sbagliata ed esecrabile, non è altro che un tentativo, improprio, di ridurre l’ingerenza pubblica in una transazione privata, quando questa diventa diseconomica rispetto al sistema.

Così questo Governo, ma potrebbe valere anche per l’eventuale prossimo, vedremo, ci pare scollato dalla realtà e ci fa pensare all’orchestra che sino all’ultimo ha suonato a bordo del Titanic. Sappiamo come è finita. Povera Italia, poveri Italiani.

Fabio Ronchi

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