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venerdì, 22 Novembre, 2024

ROULETTE COVID, ridurre tempi del ciclo vaccinale è più utile di stanare i no – vax

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di Gabriele Rizza

Continua la roulette russa del Covid – 19, ogni decisione governativa viene poi battuta dalla diffusione di una nuova variante, e a leggere i giornali ogni più rosea aspettativa scientifica sementita dal corso della natura, che non è solo escursionismo in montagna, ma anche diffusione di influenze. I casi in Italia aumentano, nella giornata del 19 luglio siamo a duemila nuovi contagi. Saliranno sempre di più dicono. Così il governo domani dovrà correre ai ripari e decidere cosa fare del green pass, tra i falchi del PD e le colombe della Lega.

Obbligo del vaccino o vincoli così restrittivi da renderlo praticamente obbligatorio, un’estate da salvare, nuove chiusure che è impossibile sostenere, diritti allo spostamento da tutelare. Le buone notizie ci sono e vanno dette apertamente, perché l’Italia in fondo è un paese dove la paura è solo uno strumento di potere occasionale e gli italiani, nella sopravvivenza, si affidano non a chi vende l’alternativa al baratro, ma a chi non li sta fregando. Per questo nessun politico ha avuto al governo una carriera lunghissima, salvo rare eccezioni.

Allora, le buone notizie vanno date e da queste andrebbero impostate le strategie nel lungo termine per affrontare i prossimi mesi: la variante Delta può contagiare chi ha completato il ciclo vaccinale, ma il corso della malattia nella stragrande maggioranza dei casi è lieve o nulla. Quindi i vaccini servono e da qui in avanti guardare ai soli contagi come parametro “culturale” è qualcosa che appartiene al passato, o almeno non è come nel passato. Se presentare con enfasi l’andamento dei contagi è in apparenza un ottimo metodo per suscitare paura e attenzione, l’effetto boomerang è che gli indecisi riterranno inutili i vaccini e non lo faranno. Bisogna finalmente dire con chiarezza che il pericolo non sono i contagi ma le ospedalizzazioni. Con il virus conviveremo ancora, inutile sperare nella presunzione deleteria della globalizzazione che l’uomo può controllare tutto. Però l’uomo si è sempre adattato, questa è la sua forza. Aspettando un maggior numero di dosi, perché il nocciolo del problema più che nei no- vax, sta nell’intervallo di tempo tra una dose all’altra: oltre a dare le buone notizie, serve dara anche quelle corrette.

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