di Susanna Russo
Riccardo De Corato è nato ad Andria il 1° novembre 1951, e risiede a Milano dal 1973. È diplomato in Ragioneria, ed è un funzionario pubblico del settore Enti Locali. È cresciuto politicamente nelle organizzazioni giovanili del Movimento Sociale Italiano ed è stato membro del Comitato centrale del partito dal 1977, e della Segreteria regionale lombarda dal 1979. Eletto senatore con Alleanza Nazionale nel 1994, viene riconfermato alle politiche del 1996, e anche a quelle del 2001. Viene eletto alla Camera dei Deputati nel 2006, e riconfermato nel 2008 tra le fila del Popolo delle Libertà. Nel dicembre 2012 aderisce al neonato movimento politico Fratelli d’Italia. Come deputato è stato membro delle Commissioni permanenti ambiente, territorio, lavori pubblici e attività produttive, commercio e turismo. Nel corso della sua attività parlamentare è stato primo firmatario di 27 proposte di legge. Per quanto riguarda la sua attività presso il Comune di Milano: dal 1985 al 1997 è stato consigliere comunale di opposizione della città di Milano per il MSI – DN. Dal 1997 al 2011, ha preso parte al governo della città, in qualità di vice sindaco.
Inoltre, ha partecipato, dal 1997 al 2006, alla Giunta Albertini, con delega a Lavori Pubblici, Parchi e Giardini, Illuminazione, Viabilità Pubblica e dal 2001 anche all’arredo urbano, e dal 2006 al 2011, alla Giunta Moratti, con delega ai rapporti con il Consiglio Comunale, alla Sicurezza e all’Attuazione del programma. Dal 2011 al 2016 è stato consigliere comunale di Milano, all’opposizione, nella lista del PDL. Nel gennaio 2021 torna a Palazzo Marino, come consigliere comunale di opposizione di FdI.
Nel corso dei suoi mandati si è impegnato con particolare attenzione al tema della sicurezza (occupandosi in particolare degli sgomberi di campi nomadi abusivi e degli immobili occupati). Dal 2013 al 2018 è stato Consigliere Regionale della Lombardia, capogruppo, membro delle commissioni Affari istituzionali, Sanità e politiche sociali, Bilancio, Territorio e Infrastrutture, Antimafia, Situazione Carceraria, vice-Presidente e poi Presidente del “Comitato paritetico di controllo e valutazione”.
Riconfermato alle elezioni del 4 marzo 2018, è stato nominato Assessore alla Sicurezza.
Qualche tempo fa si è ritrovato con i suoi colleghi di minoranza davanti a Palazzo Marino per protestare riguardo lo svolgimento dei consigli comunali su piattaforma digitale. Quali sono le principali motivazioni per cui ritiene sia necessario tornare a riunirsi dal vivo?
«Il Consiglio Comunale, come le altre assemblee, ha l’obbligo e il dovere, in quanto massima espressione della cittadinanza, di mettere in campo tutte le misure necessarie, come i divisori in plexiglas, per permettere ai suoi componenti di riunirsi fisicamente. Certamente capisco che a molti faccia più comodo prendere il gettone partecipando da casa comodamente seduti sul divano.»
Qual è la sua opinione riguardo la permanenza di Area C in tempi di pandemia? Perché secondo lei ci sono tutte queste esitazioni nel disattivarla?
«Non mi stupirei se, anziché spegnerla, come sarebbe logico e opportuno fare in questo periodo di pandemia e di difficoltà economica, decidessero di aumentare questa gabella che grava sulle spalle degli automobilisti. Sarebbe una manovra perfettamente in linea con la politica portata avanti in questi anni da Sala e dalla sua Giunta, per la quale l’acerrimo nemico sono le auto.»
Le è capitato spesso di riportare in Consiglio situazioni di degrado e delinquenza all’interno del Comune. Come viene gestita, a suo parere, la questione sicurezza da Sindaco e Giunta?
«La parola “sicurezza” in questa Giunta è un tabù. Forse sarebbe meglio domandare: come non viene gestita la questione sicurezza da Sala e i suoi assessori? Questa Giunta, come dimostrano appunto i continui episodi criminali e di degrado che si registrano all’interno dei confini del comune di Milano, ha perso completamente il controllo del territorio. Da Piazza Duomo a Calvairate o al Giambellino.»
In questo periodo, come tutti sappiamo, c’è grande preoccupazione per la gestione del sistema vaccinale in Lombardia. Vuole darci la sua opinione a riguardo? Ritiene, come alcuni suoi colleghi, che il Sindaco Sala avrebbe dovuto interessarsi di più alla questione?
«Sala deve fare il Sindaco e non entrare in competenze altrui. Quando si è interessato alla questione vaccini, lo ha fatto solo per fare polemica. Il sistema vaccinale in Lombardia funziona. Chiaramente molto dipende dall’arrivo delle dosi dei vaccini. Ricordo che la nostra Regione ha 1/6 degli abitanti dell’interna Nazione, particolare troppo spesso sottovalutato.»
Ha da poco diffuso un questionario rivolto ai cittadini per indagare riguardo le loro priorità e necessità. Ritiene che ci si concentri su questo tipo di indagine, volta a tutelare i cittadini rivolgendosi direttamente a loro, nell’attuale amministrazione?
«L’attenzione dell’attuale maggioranza di Palazzo Marino si rivolge solamente ai cosiddetti “yes-man”. Quando si parla delle problematiche legate alla sicurezza in città, che i residenti di molti Municipi continuano a segnalare rimanendo inascoltati, la Giunta alza un muro. Probabilmente pensa che sia bastato colorare l’asfalto di qualche piazza per risolvere il degrado e l’insicurezza in città.»
Durante gli ultimi consigli comunali ci ha tenuto a porre l’attenzione sul suicidio di alcuni agenti di polizia locale avvenuti in un lasso di tempo relativamente breve. Che cosa la preoccupa di questa situazione? Sente di poter dire che questo tipo di denunce vengano accolte ed ascoltate?
«Quello che mi preoccupa è il completo disinteresse di questa Giunta alle problematiche inerenti la sicurezza sul lavoro che riguarda anche l’aspetto psicologico degli agenti di Polizia Locale. Mi rammarica il fatto che, per un cavillo regolamentare, mi sia stata negata la Commissione d’inchiesta che avevo chiesto al Presidente del Consiglio Comunale per affrontare meglio anche questa tematica. Ovviamente, dopo ciò, a metà marzo ho chiesto una Commissione Sicurezza Urgente, ma a tutt’oggi non ho ancora avuto alcun riscontro.»
Questo mandato amministrativo sta per volgere al termine. Quali sono i suoi pronostici e le sue speranze per la prossima Amministrazione?
«La speranza è una sola, ma dei milanesi, non mia: “liberarsi” di Sala. Altri 5 anni con lui, con i centri sociali, con i verdi ed il M5S sarebbero il “De Profundis” della città.»