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giovedì, 19 Settembre, 2024

RICARICARE I CELLULARI SENZA FILI. In un prossimo futuro sarà più facile e veloce

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I fili sono il metodo più antico di trasmettere qualche cosa, sia essa energia, un segnale video o semplicemente audio. Hanno però il difetto di attorcigliarsi, di spelarsi ed alla lunga, magari, pure di rompersi. Grazie alle tecnologie wireless, si è riusciti ad ovviare per quando riguarda la trasmissione audio e video in maniera piuttosto soddisfacente, solo con la trasmissione di energia siamo in po’ indietro, almeno per le applicazioni comuni.

Tesla fece degli studi e si dice che fosse riuscito a trasmettere grandi quantità di energia elettrica senza ricorrere ai fili.

In tempi più recenti, si è utilizzata l’induzione magnetica per poter ricaricare sostanzialmente i cellulari, magari proponendo al mercato prodotti con un fascino dovuto ad un bel design. Il difetto di questa soluzione è che gli smartphone, non essendo concepiti per questo tipo di ricarica, non avendo, per il momento la medesima interfaccia per essere ricaricati, richiedono che ci sia un accessorio che ne abbia una dotata di filo per ogni tipo di cellulare che si voglia collegare con conseguenti complicazioni ed aggravi di costi. Inoltre l’efficienza non era molto entusiasmante con tempi di ricarica piuttosto lunghi.

Ora però le cose potrebbero cambiare. Infatti, Toshiba ha sviluppato un circuito integrato, denominato “TC7763WBG”, capace di emettere una potenza di W 5,00, quindi paragonabile ad un carica batteria a cavo, per trasmettere con una efficienza di conversione della potenza del 95% senza fili, senza dover modificare il design del circuito stampato del cellulare. Anche in questo caso, dunque, la tecnologia impiegata è quella a induzione ma, almeno stando alle dichiarazioni del produttore giapponese, decisamente migliorata.

Che cosa può implicare questa innovazione per il pubblico? Sempre stando aToshiba, potrebbero uscire sul mercato una nuova generazione di apparecchiature veramente impermeabili. Se ci pensiamo, se eliminiamo il filo per la voce usando la tecnologia BlueTooth e questa ad induzione per ricaricarli, riuscire a renderli impermeabili dovrebbe essere più facile, non essendoci più “buchi” per i collegamenti. Questo var—-Finerebbe non solo per gli smartphone, ma anche per i tablet, come per i controller game wireless.

Questo circuito integrato potrà essere utilizzato da dispositivi mobili compatibili con lo standard Qi stabilito dal Consortium per l’energia wireless, ossia W.P.C. che è l’acronimo inglese di Wireless Power Consortium. Tra i membri noti al grande pubico, troviamo Samsung, Motorola, STMicroelettronics, Nokia e Panasonic.

Questo circuito è da ieri disponibile su larga scala.

Vedremo che cosa sapranno farne i maggiori player del settore Mobile.

Fabio Ronchi

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