Una valenza di ben 54 miliardi di residuo fiscale quella stimata per la regione Lombardia. Con questo punteggio si aggiudica il prima posto più alto tra tutte le regioni italiane: in proporzione i cittadini lombardi versano i numeri più alti in tasse allo Stato per ricevere in cambio il minor numero di servizi da parte di quest’ultimo.
Una cifra quella italiana che ha lasciato tutti spiazzati, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Si pensi alle aree maggiormente fiorenti a livello internazionale, come la Baviera e la Catalogna, che raggiungono un massimo di 8 miliardi: la Lombardia, a braccetto con il Veneto, le supera con un vantaggio di gran lunga superiore.
Secondo quanto scritto nell’Ordine del Giorno 512 presentato dal consigliere e capogruppo della Lega Lombarda Massimiliano Romeo, il residuo fiscale è “la differenza tra quanto un territorio versa sotto forma di contributi all’operatore statale e quanto da essa riceve in qualità di servizi e trasferimenti di risorse pubbliche”. Se il residuo fiscale ha segno positivo significa che il territorio versa tasse in dose maggiore di quanto riceve dallo Stato. Proiettato alla regione Lombardia, è proprio questo il caso e i 54 miliardi parlano chiaro: è una situazione veramente critica.
Non per altro il capogruppo leghista Romeo si è fatto avanti: la comunicazione sul residuo fiscale è un ottimo trampolino di lancio per l’approvazione dell’autonomia della regione lombarda. La depravazione fiscale e, quindi, sociale che i cittadini della Lombardia stanno subendo deve essere fermata e una grande opportunità, come sostenuto da Romeo, è percorrere la strada dell’indipendenza e dell’autogoverno.
Si esprimeranno a breve i cittadini nella giornata del 22 ottobre sulla questione: il Referendum per l’Autonomia della regione Lombardia è alle porte.
Sofia Airoldi