“E’ il momento più difficile da 30 anni per chi perde il posto di lavoro. Dobbiamo cercare di fare uno sforzo vero”. Così Matteo Renzi parla nella scuola Raiti di Siracusa del tema della disoccupazione, con particolare riferimento alla Sicilia e al Sud. Promette piani su scuola, casa, lavoro. E manda il suo appello agli imprenditori della città: “Servono cambiamenti shock oppure sprechiamo la ripresa”.
“Mi prendono in giro perché annuncio una misura al mese – dice il premier -, ma non c’è alternativa: o proviamo a fare misure choc di cambiamento o sprechiamo la ripresa come abbiamo già sprecato la crisi”.
“Mercoledì prossimo farò a Roma una corposa conferenza stampa di lancio di alcuni provvedimenti molto importanti, perché siamo pronti”, ha detto Renzi. “Presenterò il piano casa: non ce la facciamo venerdì, lo stiamo rivedendo. E presenteremo anche il Jobs act e le misure per la scuola, misure che mettiamo tutte insieme per non incatenare i sindaci, ma scatenarli”. Proprio per l’edilizia scolastica il premier annuncia “due miliardi di euro pronti” e rilancia: “Bisogna procedere con l’efficientamento energetico della scuola perché si possa spendere meno in bollette”.
E ancora sulla scuola, Renzi dice che bisogna “dare una corsia preferenziale ai soldi ad essa destinati perché si spendano con tempi più serrati di quelli previsti dalle norme vigenti. L’ambizione di partire dalla scuola però non è solo un investimento di natura edilizia ma di natura educativa e culturale fondamentale: serve a riconnettere il rapporto tra cittadini e istituzioni”.
Renzi poi ha parlato di istruzione, auspicando “che la scuola italiana torni ad essere la patria della bellezza e della cultura”. “La scuola è luogo di sogni – ha spiegato -. Noi con Graziano Delrio, che è qui con me, e con i ministri, faremo di tutto per fare delle scuole il luogo della grande bellezza”. Poi, rivolgendosi ai giovani studenti, ha aggiunto: “Mi avete chiesto: preparaci un futuro. Il futuro cerchiamo di prepararlo insieme a voi e ai vostri insegnanti. Torno a Roma felice perché so di poter contare sui bambini di Siracusa”. A una maestra dell’istituto, da 15 anni precaria, ha invece detto che “dal vostro lavoro ripartirà l’Italia”.
Il premier non dimentica l’emergenza Pompei. “Il ministro Franceschini è intervenuto tempestivamente” ma bisogna dire che “è inaccettabile che si continui a far finta di niente se mentre ‘La grande bellezza’ vince l’Oscar, c’è un muro di Pompei che crolla”.
Il premier ha poi sottolineato che, per contrastare il dissesto idrogeologico, “non è che servono nuovi fondi ma serve spendere i soldi che ci sono: in Italia c’è un miliardo di euro, qualcuno dice due, in fondi che non stiamo spendendo”.
Secondo il premier, il primo passo che il governo deve compiere per il nord “è sbloccare il Patto di stabilità”. Poi, manda il suo messaggio ai sindaci: “Siccome lo spazio di farcela c’è, vi invito a non cedere alla rassegnazione e vi garantisco che il governo sarà vostro compagno di strada. Dobbiamo tornare a crederci insieme. L’Italia non ha finito il proprio tempo, ma vedo clima di rassegnazione e trovo difficoltà”.
E ancora: “Il problema non è se ce la fa il governo Renzi, ma se è l’Italia che ce la fa. C’e’ chi guarda noi camminare sul filo e dice ‘vediamo se casca’ ma il problema non è il governo ma il futuro del Paese”.
Il premier affronta anche il nodo elettorale, dicendo che sulla riforma del Senato “mi gioco la vittoria della mia scommessa. Se non saremo in grado di farla avremo perso anche se l’economia riparte”.
Il presidente del Consiglio, poi, ha incontrato alcuni sindaci del siracusano a Palazzo Vermexio: “Fino a ieri ero anch’io un sindaco, poi ho optato per la carica di premier”. Renzi ha rinnovato l’invito a evitare “le passerelle politiche, non ne abbiamo bisogno. Dobbiamo fare cose operative”. Ad attenderlo anche alcuni presidi, a cui partecipano una trentina di persone. Tra i manifestanti i lavoratori della Pirelli di Siracusa, esponenti di Forza Nuova e un’associazione che chiede un intervento per riportare in Italia i due marò detenuti in India oltre una delegazione della Sotis azienda che lavora per conto del Comune.
E, sempre rivolgendosi agli imprenditori: “Non parliamo mai più di tavoli, perché se entriamo nella logica di aprire i tavoli non si riesce a dare sostegno neanche ai mobilieri. No tavoli, please, only e-mail”. Li invita quindi a mandare a Delrio una lista delle cose da fare e cita Walt Disney: “La differenza tra i sogni e i programmi è una data”.
Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, si è detto d’accordo con Renzi sull’evitare eccessivi tavoli di confronto. “Non sono tanto favorevole a tutti quegli incontri che spesso e volentieri non risolvono i problemi”, ha affermato. Tuttavia, ha aggiunto, “io sono di una generazione precedente a quella delle e-mail. Non le amo, preferisco guardare negli occhi”.
La Critica