“Sulle riforme stiamo correndo”. Matteo Renzi, a Bruxelles per il Consiglio europeo, svela l’agenda del governo: “L’accelerazione è evidente e si vede dai provvedimenti in discussione: entro marzo ci sarà il testo di legge di revisione della Costituzione, del Senato e del Cnel”. L’obiettivo è chiudere entro luglio: “Il semestre europeo è molto importante, dobbiamo arrivarci al termine di questo gigantesco lavoro sulle riforme”, conclude.
“Saremo soddisfatti quando dentro il pacchetto di riforme Ue ci sarà una politica sul mercato unico sul lavoro e sulla formazione professionale”. Matteo Renzi indica all’Unione europea la via da perseguire contro la disoccupazione. Il premier si mostra poi ottimista sulla ripresa economica: “E’ modesta, timida, ma è in atto. Condizione dello sviluppo è la fiducia”.
“Il punto più importante discusso con i colleghi” a Bruxelles “il punto centrale sono le riforme e i tempi delle riforme”, ha aggiunto Renzi, sottolineando l’importanza di una spending rewiev a 360 gradi. “Ciò che dobbiamo spendere per la spesa pubblica lo sia per nostro futuro” non solo per il nostro passato. “Lo dico da padre – afferma – spendiamo più per gli interessi sul debito che per scuola e università. Questo atteggiamento ha radici storici innegabili, ma la politica vincerà se riusciremo a invertire”.
“Non mi sembra che ci sia alcun rapporto conflittuale con le istituzioni europee, abbiamo grandissima fiducia nelle istituzioni europee e un grande desiderio di investire nell’Europa che non rappresenta il nostro passato ma il nostro futuro”, ha detto il premier da Bruxelles. “Non dobbiamo avere un atteggiamento supino, noi non siamo in competizione, non veniamo con l’atteggiamento di sudditanza o subalternità culturale, siamo parte dell’Europa. E poi si chiama Commissione, no commissione di esame ma politica che anche noi abbiamo voluto”. “Siamo l’Italia, questo atteggiamento subalterno e supino di venire in Europa con il cappello in mano io non ce l’avrò mai”, ha aggiunto Renzi, smorzando, ma non troppo poi i toni della polemica sulla presunta risatina anti Italia tra Van Rompuy e Barroso. “La ricostruzione fatta dalla stampa sui sorrisi di Barroso e Van Rompuy “è lontana dalla realtà. Se son contenti lo sono anch’io, ma voglio far ridere le famiglie italiane”.
“Credo che il lavoro di Cottarelli sia un buon punto di partenza su alcune cose però non sono molto convinto come l’idea di chiedere ai pensionati che guadagnano il giusto un contributo. Un conto sono le pensioni d’oro, ma se immaginiamo un intervento a pioggia sulle pensioni non sono d’accordo e non interverremo”, afferma Renzi sul tema “sacrifici” e spending rewiev. “Per una volta inizino a pagare quelli che non hanno mai pagato” e a “riscuotere i cittadini che hanno pagato la crisi per colpa di una politica miope e lontana dai bisogni dei cittadini”.
“Il fiscal compact è un impegno che il nostro Paese ha preso e come tutte le regole che ci siamo dati confermiamo l’impegno”, assicura Renzi. “Il semestre che noi immaginiamo vede l’Europa sulle frontiere di innovazione, agenda digitale, climate change, che affronti questioni vere a partire dalla lotta alla disoccupazione. Un’Europa che si occupi di vincoli astratti e lontani da gente è un’Europa che sbaglia”, aggiunge il premier.
La Critica