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lunedì, 23 Dicembre, 2024

RENZI PARLA ALLA CAMERA: Europa in difficoltà a rischio populismi

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“L’Europa vive una fase di difficoltà evidente ai cittadini, e c’è il rischio forte di un’affermazione di partiti populisti”. A sostenerlo è il premier, Matteo Renzi, secondo il quale “chi rappresenta un Paese nel Consiglio europeo deve partire da questo fatto”. Proprio in merito al vertice Ue, il presidente del Consiglio ha anticipato che la crisi in Ucraina sarà “sicuramente oggetto di approfondimento”.

“Saluto e ringrazio il presidente Letta” che ha dato “un importante stimolo” in vista del semestre europeo dell’Italia. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi si rivolge, nell’Aula della Camera, all’ex presidente Enrico Letta. L’ex premier ha preso posto esattamente di fronte a Renzi, al banco normalmente occupato dalla commissione, e non al suo banco tra i deputati del Pd.

“E’ fondamentale che si esca dalla visione per cui l’Ue ci controlla i compiti o ci fa le pulci. L’Ue non è altro rispetto a noi. E se non saremo in grado di affermare che l’Italia e l’Europa – a dispetto di certa propaganda – non sono controparti ma sono sulla stessa barca,non ci sarà spazio per la politica”. Ha detto il premier Renzi.

“Domani al Consiglio europeo proponiamo di considerare il triplice sforzo dell’Italia sulle riforme non come concessione all’Europa per ottenere margini di flessibilità ma come condizione della dignità del dibattito politico. Non concediamo all’Europa ma concediamo a noi stessi di guardarci allo specchio convinti che manteniamo le promesse”. Così Renzi annuncia la posizione italiana in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì.

“Non dimentichiamoci mai che l’Italia dà all’Ue più di quello che economicamente riceve, siamo un contributore attivo”. Così Renzi in Aula alla Camera sottolineando come tra motivi del peggioramento del rapporto tra debito e Pil vi è anche il contributo dell’Italia al Fondo Salva Stati europeo.

La riforma del lavoro è necessaria, “non è un argomento a piacere che possiamo affrontare o no”. Dice Renzi intervenendo alla Camera ricordando come questa riforma ci venga chiesta “dal 42% di giovani disoccupati” e non dall’Europa. “Si è pensato di creare lavoro per decreto e si è fallito. Si è pensato di dare garanzie ai giovani moltiplicando norme e si è nuovamente fallito e ora la disoccupazione giovanile è a livelli atroci”, ha aggiunto Renzi. “Questo spinga il parlamento” ad affrontare la questione anche con temi innovativi.

“Non possiamo pensare che l’Ue sia il nostro alibi, i dati offerti dall’Ue non sono dati della strega brutta e cattiva ma sono dati della nostra debolezza” e per questo “risolvere il problema della giustizia civile è una priorità del nostro Paese”. Così Matteo Renzi nell’informativa in Aula alla Camera.

“Presenteremo la spending rewiev alle Camere. Il commissario ci ha fatto un elenco, ma toccherà a noi decidere. Come in famiglia se non ci sono abbastanza soldi sono mamma e papà che decidono cosa tagliare e cosa no”, dice Renzi parlando dei tagli e delle coperture. “La diminuzione dell’Irpef nelle buste paga di chi guadagna fino a 1.500 euro al mese è solo un primo passo per rivitalizzare il mercato interno ora bloccato”, ha aggiunto. Il taglio “a doppia cifra, dieci miliardi, deciso per il cuneo fiscale “deriva da un margine ampio” di copertura che proviene da un intervento sulla spending che presenteremo in Parlamento.

La Critica

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