La riforma del Senato “è una grandissima svolta per politica e istituzioni, ma è solo l’antipasto”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi commentando il via libera al ddl costituzionale. Così, ha spiegato Renzi, “intendiamo superare il bicameralismo perfetto” con “quattro paletti”: no a fiducia, no a voto su bilancio, no elezione diretta per i senatori, no indennità. Il premier, poi, ha confermato l’abolizione del Cnel.
Il futuro Senato “si chiamerà Senato delle autonomie” e sarà composto da 148 membri: 21 nominati dal Quirinale e 127 rappresentanti dei Consigli Regionali e dei Sindaci. Lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, illustrando la riforma approvata dal Cdm. A Palazzo Madama, ha aggiunto, siederanno anche gli ex presidenti della Repubblica e gli attuali senatori a vita.
La Critica