di Stefano Sannino
Essere un brand sulla bocca di tutti, oggi, non è scontato ma gli strateghi del caso, sono ottimi tutor. Pochi sanno cosa servirà però tra dieci anni.
È proprio questo il tema del report pubblicato da Bain & Company e Positive Luxury dal titolo “LuxCo 2030: A vision of sustainable luxury”, che riesce ad identificare quali saranno le caratteristiche che un brand dovrà avere nel 2030 per continuare a rimanere rilevante nella sua nicchia di mercato. Queste caratteristiche, fissate a cinque, non solo rispecchiano in modo in cui le aziende dovranno adattarsi per continuare ad operare, ma riflettono anche tutti i cambiamenti che il nostro mondo e la nostra società hanno vissuto negli anni addietro e che vivranno negli anni a venire. In un mondo che vive il cambiamento a questa velocità, la regola per il mercato è solo una: adattarsi o morire. Tra i fattori che permetteranno quindi ad un brand di adattarsi alla nostra società ci sono naturalmente la determinazione e la sostenibilità, ma anche il noleggio e la rivendita dei capi, che non solo abbatterà il volume della produzione, permettendo un’impatto ambientale minore, ma che renderà ciò che prima era inaccessibile a molti, più vicino alle fasce medio-basse della popolazione.
Secondo alcune stime, infatti, un abito viene noleggiato in media circa 20 volte, garantendo così un margine di profitto superiore del 41% rispetto a quello attuale. Cifre simili riguardano invece anche il re-selling, ovvero la rivendita di capi d’abbigliamento ed accessori, il cui impatto nel 2030 è stato stimato essere vicino al 40% in più sul fatturato di un’azienda del settore. Cifre allettanti, dunque, non solo però in termini economici, ma sopratutto in termini d’immagine: se consideriamo infatti, che tra 10 anni circa, sarà la Generazione Z ad avere in mano l’economia mondiale, sarà di vitale importanza per i brand lanciare messaggi di inclusività e di interesse per l’ambiente, in modo da guadagnarsi il rispetto e la fedeltà di questa importantissima fetta di clientela.
La grandezza di un brand, quindi, non dipenderà più solamente dal fatturato e dall’afflusso di denaro derivante dalle vendite dirette, ma sarà strettamente legata ad una serie di fattori – sociali, ambientali, umani – che fino ad ora, forse abbiamo sottovalutato un po’ troppo.