Referendum: Gori, a Roma con Maroni se è una cosa seria ‘Lombardia più debole, ho contribuito a salvare il risultato’ (ANSA) – ROMA, 23 OTT – “Maroni continua a chiedermi di partecipare al tavolo che ora si aprirà con il governo. Se è una cosa seria, vado con molto piacere. Se invece andiamo a Roma per fare il cinema, preferisco, con tutto il rispetto per Maroni, che vada da solo”. Lo afferma il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in due interviste a Messaggero e Stampa in cui rimarca che la Lombardia dal referendum ne esce “più debole. Aveva tutte le forze politiche con se’, Maroni, e non ha saputo convincere davvero i lombardi, che pure sono in gran parte per le autonomie”. “Rivendico di aver votato si’ e la bontà dei contenuti che sono gli stessi che proporrei io una volta eletto presidente della Regione. Trovo che il risultato della Lombardia sia rispettabile, sebbene non travolgente”, commenta Gori, che si dice “non pentito”, anche se “alla fine a Roma andrà un governatore con il 60% e uno con meno del 40, non e’ la stessa cosa”. “Se non ci fosse stato il lavoro dei sindaci di centrosinistra, oggi il risultato sarebbe peggiore. Credo insomma di aver contribuito a salvare il risultato e spero che Maroni riapra i giochi”, sottolinea Gori. “Credo che gli elettori si siano comportati in maniera molto autonoma. Il Pd aveva dato libertà di voto e cosi’ e’ stato”. Con Renzi, dichiara Gori. “sul referendum abbiamo detto le stesse cose: inutile era e inutile rimane, ma i sindaci hanno voluto rivendicare la loro autonomia”. Adesso, evidenzia, “bisognerà ripassare dal Consiglio regionale dove Maroni dovrà cercare l’unanimità, poi ci sara’ la trattativa col governo e infine dovrà votare il Parlamento”.