di Endimion
Guardate questo grafico. Non è il costrutto di un complottista, di un no-vax, di un fanatico anti governativo e di un terrapiattista, ma sono dati elaborati con scrupolo, sulla base di percentuali e statistiche della Regione Lombardia, le quali sono nelle mani del Governo e dell’inutile Comitato Tecnico Scientifico.
Il grafico dimostra come l’incidenza del virus in Lombardia sia contenuta e che ci sia oggettivamente più una paura psicologica che sanitaria; ma bisogna chiudere per precauzione, questo dice il Governo. Come da prassi di uno Stato democratico, tutti devono rispettare le regole, ma quando si esagera il popolo deve in qualche modo farsi sentire.
Soffermandosi in Lombardia, ma succede ciò in tutta Italia, non si contano ormai più bar e ristoranti che non riapriranno più, imprenditori nel settore delle piscine e palestre che stanno chiedendo prestiti per andare avanti, genitori disperati perché non hanno soldi per pagare una baby sitter, bambini che si sfogano in malo modo in casa invece di giocare in maniera sana con i coetanei; al di là del lato psicologico, le cui serissime ripercussioni si noteranno nel medio-lungo termine, ma i ristori? La cassa integrazione? Gli sgravi sulle bollette? Tutto questo è arrivato a pezzi e bocconi, facendo salire l’acqua alla gola a molti imprenditori e partite iva. Anzi, molti sono annegati.
I contribuenti, non lo saranno più se i loro esercizi chiuderanno; meno negozi uguale meno tasse, più povertà uguale più assistenzialismo, e non ce lo possiamo permettere. Non siamo per l’assistenzialismo, ma qui si tratta di salvare l’economia italiana, che in gran parte è fatta proprio di piccole e medie imprese. Non ci sono scuse, o ora o mai più, poichè la zona rossa per venti giorni sarà la “botta” finale.