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venerdì, 22 Novembre, 2024

QUELLO CHE VA DI MODA CONTRO QUELLO CHE RESTA. Campagna vaccinale affidata agli influencer, silenzio su scuola e famiglia

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di Gabriele Rizza
Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts, in un’intervista a La Stampa, lancia una proposta per convincere i giovanissimi a vaccinarsi: “Recluterei i 10 maggiori influencer e aprirei un canale social rivolto ai giovani, che parli il loro linguaggio. Perché ora con il calo della curva dei contagi la tensione si è abbassata ma dobbiamo far capire ai ragazzi che non è ancora il momento di abbassare la guardia, perché si è visto che sull’epidemia sono stati più efficaci i post di Fedez e Ferragni che tutto il resto”.
I dati che riscontrano l’efficacia dei post dei Ferragnez sono tutti da dimostrare, anche perché il numero di interazioni con un post non ha necessariamente un valore qualitativo. Ma se fossero i Ferragnez il punto del discorso, potremmo concludere che la dichiarazione di Miozzo è quella di chi non ha mai usato un social in vita sua. Purtroppo il semplicismo sta altrove: per prima cosa, si parla dei 10 maggiori influencer, ossia di chi ha più follower, così però si avalla l’idea che l’importanza sta nella quantità e non nella qualità. Avere tanti seguaci su Instagram o Tik Tok è certamente un successo, ma ogni successo è un successo di valore? Le strade della popolarità sono molteplici, e non tutte le Star brillano. In secondo luogo, se le idee no vax girano pure loro sui social e le interazioni con i commenti sono libere e visibili da tutti, ci sarebbe il rischio di fomentare ancor di più uno scontro frontale (e non dialettico, come quasi mai lo è su un social) tra favorevoli e contrari, con il rischio che le teorie no vax o complottiste abbiano paradossalmente ancora più visibilità tra gli indecisi.
Agostino Miozzo parla anche di un canale social dedicato alla campagna di vaccinazione, ma sappiamo che con i giovanissimi quanto un messaggio è istituzionalizzato è molto meno efficace. Si parla di stanze social, ma non dei luoghi della formazione: scuola e famiglia (e questo non riguarda il solo Miozzo). La scuola è ormai solo istruzione senza formazione, la famiglia è quell’elefante in una stanza che la politica e il mainstrem fanno finta di non vedere se non quando si tratta di bistrattarla. Eppure, è proprio scuola e casa sono i luoghi di passaggio verso la maturità, la consapevolezza, il passo dall’essere una ragazza all’essere una cittadina.
La pandemia poteva essere il momento per capire cos’è importante, quali sono le fondamenta. Invece si è limitata a capire cos’è che va di moda. Ma quello che va di moda non è mai ciò che resta.

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