di Daniela Buonocore
E’ il caso di dire che i detti popolari hanno sempre ragione, o almeno così è stato in questo caso.
Il caldo torrido che sta divampando in tutta Italia, oltre a provocare considerevoli danni all’ambiente e ai cambiamenti climatici, contribuisce a peggiorare anche lo stato di salute dell’essere umano, provocandone, al di là di un malessere fisico, anche alcuni disturbi psicologici, come ansia e depressione. È ormai di routine ascoltare notizie di pazienti che ogni estate popolano gli ospedali delle proprie città sorpresi da cali di pressione, disidratazione e svenimenti causati delle temperature troppo alte alla quale il corpo umano non è preparato. Si valutano quindi opzioni alternative come uscite nelle ore fresche e dissetarsi con bevande energetiche piuttosto che zuccherate, ma per gli stati d’ansia e depressione la situazione è un po’ diversa. Studi recenti come quelli pubblicati nel novembre del 2020, sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health Add, dimostrato come oltre a causare un malessere fisico, il calore possa diventare anche causa della riduzione della nostra capacità cognitiva. Sono molte le persone che, infatti, durante questo periodo di afa, accusano affaticamenti nelle aree del cervello dedicate soprattutto alla soluzione dei compiti cognitivi più complessi, pertanto a Boston un gruppo di persone, poste sotto osservazione mentre era alle prese lavorative in un’aula senza aria condizionata, hanno conseguito risultati peggiori rispetto a quelli che si trovavano al fresco. Altro aspetto da non sottovalutare poi, è l’influenza che il caldo ha sulla serotonina, ovvero il cosiddetto ormone della felicità. Le alte temperature infatti iniziano ad inibire l’ormone e, con esso, aumenta la probabilità di rendere l’umano frustrato, impulsivo e potenzialmente aggressivo. Ecco perché in gergo popolare si dice: “il caldo gli ha dato alla testa”; tanto che secondo alcune stime, il caldo provoca anche un aumento della criminalità con un paragone di 1/2 ° in più che portano ad un 3/5% di aggressioni in maggiori rispetto al normale. Ultima problematica, non meno importante delle altre, è quello relativa ai farmaci. Il calore infatti diminuisce l’efficacia di molti farmaci utilizzati per curare le malattie psichiatriche, ne riduce gli effetti e interferisce con la regolazione della temperatura corporea. In più, tutti i danni apportati all’ambiente, tutte le catastrofi che si verificano successivamente ai cambiamenti climatici, incendi, scioglimenti dei ghiacciai e morte di molte specie di animali per asfissia, provoca ansia, attacchi di panico e malessere psicologico in molte persone, soprattutto in quelle che vivono la natura e il mondo animale come il proprio mondo interiore. Bisogna, come sempre, attivarsi affinché eccessivi cambiamenti climatici come questi, che comportano un’elevata temperatura solare, debbano per forza maggiore diminuire per poi sparire nel nulla gradualmente. Nel frattempo bisognerà aggirare il problema, onde evitare ulteriori problematiche aspettando che il fresco arrivi presto.