di Martina Biassoni
La sostenibilità è un tasto molto dolente e di forte attualità per buona parte delle fashion firms di tutto il globo: nonostante molte di esse stiano attivamente aumentando la propria coscienza green cercando di produrre i loro capi in una maniera più sostenibile, ancora molto deve essere fatto.
Il mondo della moda non è semplice, si basa su un concetto base di perenne rinnovo – basti pensare alle 4 collezioni che i brand del lusso sono praticamente costretti a creare e produrre -, di cambiamento e di trend, che va inevitabilmente contro il concetto di salvaguardia, attenzione e mantenimento su cui si fonda la sostenibilità. Fortunatamente dalla seconda metà degli anni ottanta ad oggi sono stati compiuti passi da gigante in questo senso. Non sono infatti delle novità tessuti come il cotone bio o organico, le sete biologiche o i tessuti riciclati, oppure ancora i tessuti sintetici ma allo stesso tempo ecosostenibili.
È in questo panorama in continuo sviluppo che si colloca Tentree, un’azienda dalla coscienza green molto sensibile nata nel 2011 da un’idea di Derrik e Kalen Emsley, con l’obiettivo di piantare alberi in zone a rischio deforestazione. Come finanziare quest’idea? Con la vendita di vestiti (ogni acquisto corrisponde a 10 alberi piantati) che, dal 2018, sono costituiti interamente di materiali ecosostenibili e lavorati in condizioni etiche e sostenibili così da rappresentare alla perfezione la mission di inclusivity del brand: si definiscono un brand adatto a tutti, per ogni fisico e stile, che oltre a donare comfort e stile a chi lo indossa, aiuta e dona vita all’ambiente, ripiantando alberi ad ogni acquisto.
Una missione che ormai si estende attraverso tre continenti (i loro alberi vengono piantati in Madagascar, Indonesia, Senegal, Nepal, Canada e Perù), che fino ad ora ha portato a piantare più di 43 milioni di alberi e che, entro il prossimo decennio, mira a piantarne un miliardo. Inoltre, uno dei prossimi obiettivi di Tentree, è rappresentato dalla creazione di un servizio online che permette di verificare, monitorare e controllare gli alberi piantati. Insomma, un servizio che si basa sull’interesse dei più giovani e nuovi acquirenti in merito a questioni ambientali ed etiche, che fa sì leva sull’acquisto di nuovi abiti ed accessori in un momento in cui i nuovi acquisti dovrebbero seguire un trend di diminuzione e non di aumento, ma che comunque sono interamente realizzati seguendo pratiche di salvaguardia ambientale ed umana e che non fermano la loro attività green nel momento della manifattura, ma la portano avanti sia nel momento in cui gli alberi vengono piantati, sia negli anni a venire quando questi alberi saranno fonte di ossigeno e sostentamento per i diversi ecosistemi della terra.