Sarebbe potuta essere una delle sue barzellette, un’allegra burla, una delle tante battute ai limiti del decoro…e invece è funerale di Stato e lutto nazionale.
E’ venuto a mancare uno di quei personaggi che tutti credono immortali, che poi, immortali lo sono per davvero, impressi nella memoria collettiva di un intero Paese, e non solo.
“Silvio Berlusconi non ha eredi, siamo noi a dover raccogliere la sua eredità”, dice qualcuno tra le fila di Forza Italia.
Forza Italia. Un partito con il suo volto, la sua voce, il suo credo, la sua forza. Un partito fatto a misura d’uomo, a misura del Cavaliere. E adesso tutti si interrogano su quali potranno esserne le sorti. Nessuno sembra avere una risposta, per quanto questo sia il grande quesito che silenziosamente, negli ultimi tempi, si è insinuato nelle menti di chiunque, nei Palazzi e fuori da essi.
Il 12 giugno è morto un uomo che, piaccia o meno, ha contribuito a fare la storia del nostro Paese.
Uno dei personaggi più controversi dell’ultimo secolo, l’imprenditore d’Italia.
I social si riempiono delle foto di Berlusconi accompagnato dall’adepto di turno, ma il vero protagonista di ogni ritratto è lui. Protagonista della Seconda Repubblica, di quella sconfinata azienda che è Mediaset, sua opera omnia, dello scenario sportivo degli ultimi decenni, prima attraverso il suo amato Milan e poi il suo ultimo acquisto, il Monza, che nelle sue mani ha raggiunto la serie A.
Quattro volte Presidente del Consiglio, non ha mollato mai, nemmeno quando il suo è diventato un ruolo puramente formale, ai margini dell’attività di governo. Nemmeno quando, come tutti i grandi padri di famiglia è stato messo da parte, trattato con affettuosa accondiscendenza, superato e sostituto dalla sua stessa prole. Non è però mai uscito di scena, ma anzi, ha rilanciato tutto, sbarcando su TikTok, un modo di far politica e di comunicare così distante da lui, dai suoi tempi e dai suoi modi.
Più di trenta processi a pesare sulle sue larghe spalle, alcuni ancora in corso. Un curriculum giudiziario senza pari, portato avanti con una forza ed una leggerezza di forma, che nessuno mai saprà come si traducessero nella sostanza, se non i suoi affetti più intimi.
Il Cavaliere è stato amato fino alla commozione, odiato fin nelle viscere.
L’attuale Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ricorda il suo attivo coinvolgimento negli affari di politica internazionale, affari, anche questi, che hanno fatto tanto discutere all’interno dei confini nazionali. Amico di Vladimir Putin, Viktor Orban, George W. Bush, i suoi rapporti politici, ma anche personali, sono stati spesso al centro del dibattito pubblico, fino a tempi recentissimi, fino all’inhvasione dell’Ucraina.
Uomo temprato e risoluto, ma al tempo stesso debole, fuori da ogni controllo, tradito dai suoi stessi vizi.
Ricordato da tutti i suoi collaboratori, da quelli a lui più vicini, fino a coloro che raramente hanno avuto occasione di vederlo di persona, per la sua empatia ed affabilità. Un personaggio schietto e senza filtri.
Un volto trasformato dalla chirurgia plastica, sempre meno riconoscibile. Una maschera simbolo della sua lotta contro i segni del tempo, l’unico nemico che è riuscito davvero ad avere la meglio su di lui. Una maschera che forse andava ben oltre a quella di plastica, un sorriso senza crepe, un personaggio costruito nel corso dei decenni, corazza dietro la quale per 87 anni si è nascosto un uomo la cui vera essenza rimarrà eternamente oscura ai più.
di Susanna Russo