Mosca si riserva il diritto di proteggere i propri connazionali. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo, prendendo posizione sugli scontri avvenuti giovedì a Donetsk, nell’Ucraina orientale, tra filorussi e filo Kiev. Per i disordini, terminati con alcuni morti e diversi feriti, la polizia ucraina ha arrestato quattro persone, accusate di aver istigato la rivolta.
“Mosca – prosegue la nota del ministero – ha dichiarato più di una volta che le persone arrivate al potere a Kiev devono disarmare i militanti, garantire la sicurezza della popolazione e il diritto legittimo della gente a tenere manifestazioni. Purtroppo gli ultimi eventi in Ucraina, e in particolare quello successo ieri a Donetsk, dimostrano che le autorità di Kiev non controllano la situazione nel Paese”.
Intanto le tensioni in Crimea spaventano i mercati: la Borsa di Mosca, tra i timori di sanzioni occidentali contro la Russia per la crisi in Ucraina, ha aperto in forte ribasso e continua a crollare. Il Micex, denominato in rubli, è calato subito del 2,5% e a metà seduta perde il 5%.
Nel frattempo la Cina si allontana dalla Russia sulla crisi ucraina. L’ambasciatore di Pechino all’Onu, Liu Jieyi, ha affermato “la necessità di rispettare l’integrità territoriale dell’ex repubblica sovietica” e si è detto “aperto a tutte le proposte che siano in grado di ridurre la tensione”. Secondo i diplomatici, la Cina potrebbe decidere di astenersi in caso di voto della bozza di risoluzione americana, lasciando la Russia isolata all’interno dei Quindici.
Gli hacker hanno attaccato il sito del Cremlino (Kremlin.ru). Lo ha confermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, precisando che “un attacco è cominciato stamane, ed è stato molto massiccio, e in parte prosegue anche ora, perciò sono state prese tutte le misure necessarie per proteggere le risorse internet del presidente”
La Critica