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sabato, 16 Novembre, 2024

PUBBLICATO IL RAPPORTO MCKINSEY: SEMPRE PIU’ STRATEGICO PER LE AZIENDE LA LOTTA AL CLIMATE CHANGE

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di Martina Grandori

 

Che la tutela dell’ambiente sia diventata d’interesse globale è un dato di fatto. La società di consulenza McKinsey, insieme al World Economic Forum ha appena pubblicato un rapporto sulle risorse economiche occulte a disposizione di interventi green che ora moltiplicherà il suo valore per i Paesi europei grazie alle sinergie possibili con i finanziamenti del “Next Generation Eu”, espressamente destinati per il 40% (ovvero quasi 200 miliardi in Europa e 70 per l’Italia) proprio a questo fine. Sono gli Ncs (Natural climate solutions), azioni di conservazione, ripristino e gestione del territorio che aumentano lo stoccaggio del carbonio ed evitano le emissioni di gas serra – offrono un modo per affrontare entrambe le crisi e aumentare la resilienza al mutare del clima. In poche parole investire sulla salvaguardia della natura è fondamentale per arginare la crisi climatica che da decenni è in atto. Per contribuire a mitigare la crisi climatica è basilare partire  sia dalla riduzione di anidride carbonica che la rimozione di essa nell’atmosfera. Gli Ncs possono fare in entrambi i casi qualcosa di concreto. Le aziende nel mondo (al momento 700) stanno guardando con slancio a questo impegno a raggiungere emissioni nette zero, alcune addirittura stanno cercando di impegnarsi sul fronte della biodiversità e della tutela dell’acqua. Secondo l’analisi di McKinsey, i progetti Ncs potrebbero contribuire ad un terzo della diminuzione di anidride carbonica in un decennio, il 2030 è il grande nodo della questione climatica che teoricamente andrebbe risolta. Le aziende che attuano questi interventi ovviamente ne traggono benefici non solo finanziari. Scegliendo azioni di tutela ambientale, gli Ncs, le aziende accumulano crediti che contribuiscono a dare un’immagine green dell’azienda (quindi una pubblicità positiva); e possono essere rivenduti sul mercato dei titoli stessi, fondamentale visto che i fondi di investimento globali stanno stanno delimitando sempre più i loro acquisti ai titoli (obbligazioni o azioni) emessi da aziende in regola con la sostenibilità ambientale. Qualche nome? Ovviamente Amazon, che sta investendo 10 milioni di dollari per ripristinare 1,6 milioni di ettari di foreste negli Stati Uniti, o della Nestlé che è attiva per bloccare la deforestazione in Ghana e Costa d’Avorio, o ancora della Shell che sta piantando 5 milioni di alberi in Olanda o della Microsoft che addirittura si è impegnata a “recuperare” e azzerare tutte le sue emissioni a partire dall’anno di fondazione, il 1975, perché non basta fermare le emissioni ma bisogna ridurre l’accumulo di CO2 che ormai è nell’aria.

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